Under 12 al Torneo di Verona

6 Giugno 2016

IMG-20160604-WA0016WP_20160605_09_21_52_ProRaccogliere la squadra alla fine della finale per il terzo posto al torneo del Cus Verona, parlare ai ragazzi su quanto fatto, riflettere sulla partita, è stato difficile. Da una parte la lucidità nel focalizzare la nostra prestazione, dall’altra la mia emozione nel constatare che sarebbe stato il mio ultimo commento a questi due anni veramente intensi. Ecco perchè è stato relativamente breve. Non volevo che i ragazzi si accorgessero che la mia voce era rotta dall’emozione. Il S. Donà è stata la vittima della nostra rabbia sportiva nel non avere avuto l’opportunità di giocarci la finale (poi giocata da Verona e Modena), avendo pareggiato zero a zero con i padroni di casa in una partita dove la difesa arcigna è stata la dominante dell’incontro e l’attacco ha trovato, a sua volta, una squadra organizzata e determinata a non farsi superare.
Bello, bellissimo il nostro torneo, iniziato con due partite rispettivamente con Viadana e Brescia dove furore agonistico e concentrazione sono emersi in tutta la nostra potenzialità, soprattutto nella prima partita con i gialloneri lombardi, già conosciuti a Piacenza. Con Brescia, già firmata la giornata, come detto,  con una prima zampata molto incisiva, la capacità di controllare ed infierire al momento giusto.
La giornata si presenta veramente afosa, ogni tanto qualche goccia di pioggia, spesso tanta acqua da bere a rinfrancarci.
Si alza il livello. Le altre vincenti dei girono A e C sono Cus Verona e Valpolicella. Incontriamo i cussini e con loro torna alla memoria la finale del torneo di Milano, una battaglia vinta per il rotto della cuffia. Alta intensità, scontri duri ma leali. Verona gioca attaccando in zona 1, 2 o 3 e con i finti penetranti, almeno così, si sente dire da fuori, noi giochiamo e radiamo al suolo tutto. Noi non abbiamo l’occasione per far male in attacco. E’ pareggio.
Con Valpolicella palesiamo un po’ di stanchezza e non riusciamo a gestire il gioco come avremmo dovuto. Sotto di uno a zero, rimontiamo ma non andiamo oltre anche perchè ci assale una forma di nervosismo che ci fa perdere lucidità.
Nella partita decisiva tra Verona e Valpolicella non c’è storia. Valpolicella appare svuotata e incapace di parare i colpi. Verona è in finale. Giusto così.
Per noi il pranzo, il rilassarci ed essere soddisfatti comunque del nostro cammino, coscienti che per arrivare in finale avremmo dovuto fare ancora di più ma il livello del torneo, altissimo, ha messo in mostra una squadra che questo livello lo conosce bene.
Arduo ritrovare la concentrazione dopo il pranzo e la “pennica”, ne fa le spese, almeno inizialmente, il ritmo nella nostra finale con il S. Donà. Compensiamo con colpi di classe in un movimento di squadra fatto di presa di informazione e scelte conseguenti, offensive e difensive. Il motore riprende i giusti giri, siamo terzi con soddisfazione e nessun rammarico. La presunzione, a volte mostrata in altre occasioni, oggi ha lasciato il posto alla consapevolezza di essere un gruppo unito e in formazione che ha solo raggiunto un primo piccolo livello e che si chiude con questo biennio in u.12, l’età per i bilanci deve ancora venire, possiamo ancora continuare a divertirci senza pensare al risultato.

Andrea Lijoi

 

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