Indubbiamente L’UNIONE RUGBY CAPITOLINA si è posta come una valida alternativa agli sport tradizionali e alla vita sedentaria, ma anche come diffusore, se non proprio di uno stile di vita, di una cultura basata sui valori dello sport in generale, ed in particolar modo di quelli del rugby quali:
Tutto ciò si evince dalla Missione societaria che riassume la ragione di esistenza della Capitolina:
“La nostra missione è l’impegno nella diffusione dei valori del gioco del rugby, educando all’agonismo nel significato sano e formativo del termine, attraverso la crescita personale di persone/atleti che formino un Club con un forte senso di appartenenza. Un Club di persone che trovino piacere nel condividere un percorso individuale e collettivo fatto di passione e di impegno. Un percorso che miri alla crescita qualitativa e quantitativa che continui nel tempo.
Il progetto scuola
Sempre citando ad esempio la stagione 2012/2013 abbiamo visto la A.S. Unione Rugby Capitolina impegnata su più fronti.
Il “progetto scuola” ha coinvolto più di 2.000 bambini e bambine tra i 6 e i 13 anni. Nel concreto, attraverso l’intervento settimanale dei nostri operatori, si è cercato di diffondere il rugby come gioco e come stile di vita, spingendo alla partecipazione attiva anche i più restii alla pratica sportiva, nell’ottica di incentivarla.
A volte la decisione di non fare dello sport è legata ad un discorso di scarsa autostima e di senso di inadeguatezza: i nostri ragazzi coinvolti nel progetto come educatori hanno cercato proprio di abbattere questo muro, essendo il nostro obiettivo quello di promuovere, come già detto, uno stile di vita sano, basato su movimento e valori.
Negli ultimi dieci anni le scuole coinvolte sono state le seguenti
Si po’ concretamente stimare che in dieci anni circa 25.000 bambini e bambine abbiano avuto un contatto con il rugby nella scuola tramite il progetto della Capitolina.
L’integrazione sociale
La ASD Unione Rugby Capitolina di fatto contribuisce alla integrazione sociale, grazie sia alla pratica sportiva (dal minirugby ai Veterans) sia agli ampi spazi che circondano il campo e che sono a volte il ritrovo di famiglie con bambini: si ricorda a tal proposito che la struttura nella quale opera la A.S. è dotata di un ristorante, di una club house e di alcuni giochi per bambini posti in uno spazio sicuro nel parco del Club.
L’Integrazione citata raggiunge la sua massima espressione grazie all’organizzazione di attività di beneficenza e di centri estivi che permettono ai bambini disagiati di entrare in contatto con la nostra realtà e con i nostri piccoli atleti.
La presenza di alcuni ragazzi diversamente abili è un dato di fatto e si riscontra una ottima integrazione con i bambini del minirugby.
Anche l’attività dei veterani (GLI OVER 40) contribuisce ad una maggiore integrazione, andando a soddisfare il bisogno di socialità sfruttando una passione in comune: il rugby. Questo permette alle persone di diversa estrazione di entrare in contatto e scambiare le loro esperienze, di vita e/o attinenti all’ambito lavorativo.
“Integrazione” che infine scaturisce dalla possibilità di venire a contatto con diverse culture. Ciò grazie:
La Capitolina ONLUS
L’Associazione Capitolina ONLUS che promuove il Rugby nel sociale, è stata costituita nell’anno 2003 con l’obiettivo statutario di permettere a bambini/e e ragazzi/e in situazioni di disagio anche socio-familiare, di praticare sport e di sviluppare per questa via, valori umani fondamentali, quali la solidarietà, la cooperazione e la lealtà.
Progetto “Una meta per crescere”
La Capitolina Onlus con l’AIPD Associazione Italiana Persone Down ha attivato questo progetto ormai decennale, di inserimento nelle varie squadre della Capitolina (fino alla u14) di bambini con sindrome di Down.
La finalità del progetto è duplice:
– Permettere ai bambini con sindrome di Down di vivere un’esperienza d’integrazione che li aiuti a raggiungere un buon livello di autonomia coadiuvato dal sostegno di una figura professionale, l’educatore che affianca il bambino fino a quando sarà necessario e non oltre, durante gli allenamenti, le partite e le trasferte.
– Il secondo obiettivo è far vivere agli altri bambini e alle loro famiglie la diversità come qualcosa di aggregante e naturale che lasci un segno e vada oltre le mura Capitoline.
Nella passata stagione 6 bambini dai 6 ai 15 anni hanno giocato nelle varie squadre della Capitolina. In dieci anni quasi 60 bambini con sindrome di Down hanno potuto vivere questa esperienza enormemente positiva.
Progetto “Una meta per crescere” casa famiglia
L’obiettivo di questo progetto è di permettere a bambini/e, ragazzi/e con disagio socio-familiare di praticare sport e di sviluppare, per questa via, valori umani fondamentali, quali la solidarietà, la cooperazione e la lealtà. Il rugby è risultato molto efficace soprattutto per i bambini/adolescenti che avevano perso, in seguito alle vicissitudini familiari, stima in sé stessi e fiducia negli altri.
Un gruppo di volontari denominato “A Caccia di Sogni”, si occupa da diversi anni, affiancando una “Casa Famiglia”, di minori svantaggiati proponendo loro attività sportive e ludiche organizzando la logistica e il trasporto con professionalità e competenza.
Tra le attività proposte oltre al rugby ci sono anche la pallavolo, il nuoto, il calcio, la danza, il canto ed il teatro, viene data loro la possibilità di scegliere la disciplina preferita creando sinergie con altre società sportive e scuole.
L’evento “I giochi del campo”
L’impianto della Capitolina ospita ad ottobre i “Giochi del Campo”, manifestazione, giunta alla sua decima edizione, che ospita bambini e famiglie per una giornata all’aria aperta all’insegna della solidarietà!
Un po’ di numeri:
15 gli sport praticati dai bambini, 20 i banchetti del mercatino, 50 le torte delle mamme, 100 i volontari, 800 i panini confezionati, 1000 le bibite, più di 2000 i partecipanti.
Gli obiettivi:
Lotta al doping (ma anche agli alcolici, fumo e stupefacenti)
Un’ulteriore iniziativa che ogni anno si arricchisce di nuove competenze è l’azione rivolta verso i propri tesserati per non solo reprimere l’uso di sostante dopanti, stupefacenti, alcool e fumo ma soprattutto capire e condividere fino in fondo i rischi fisici, mentali e sociali. Le azioni in tal senso sono svolte in varia maniera:
Studio e sport
Per esperienza diretta vissuta dal gruppo direttivo della Capitolina, l’attività agonista impegnativa (cioè anche quotidiana) non incide negativamente allo studio, anzi spesso determina la nascita di meccanismi di autoregolamentazione, capacità attentiva, capacità di organizzare i tempi della giornata, utilissimi per il percorso di studi e per la vita lavorativa futura.
Questo modello di buon atleta buono studente (e viceversa) è portato avanti con intensità dalla società e supportato con queste azioni:
L’esperienza del carcere minorile di Casal del Marmo
L’utilizzo del rugby come mezzo di supporto nella attività riabilitativa del carcere minorile di Casal del Marmo è stata una bellissima esperienza che in collaborazione con la UISP ha portato un gruppo di allenatori a far conoscere il gioco del rugby ai detenuti della struttura. Dopo la diffidenza iniziale per un nuovo sport, tanti ragazzi hanno apprezzato la pratica e sono passati dal vivere quell’ora all’aperto pomeridiana non più passivamente ma come protagonisti di allenamenti e partite.
Tirocinio lavorativo per giovani profughi
In accordo con la casa famiglia l’Approdo che si occupa di giovani profughi ed attraverso la Onlus Spes contra Spem, la Capitolina offre un percorso di tirocinio ed avviamento al lavoro per giovani rifugiati dai loro paesi colpiti dalla guerra utilizzando il know how acquisito negli anni nella gestione dell’impianto sportivo e in quella della ristorazione.
Lavori di pubblica utilità
Recentemente l’Unione Rugby Capitolina ha sottoscritto con la Cooperativa Sociale P.I.D., che svolge servizio di segretariato sociale del Dipartimento di Promozione dei Servizi Sociali e della Salute di Roma Capitale, un accordo per avviare l’inserimento presso la struttura della Capitolina di soggetti condannati dal Tribunale di Roma ad eseguire lavori di pubblica utilità.