Under 11 prima trasferta stagionale

19 Settembre 2016
img_3009img_2953-1Anche quest’anno, in apertura di stagione, la “tre giorni di Segni”, l’occasione per cominciare il dialogo con la squadra, lontano da quei tempi così stretti dell’allenamento o dalle trasferte con tanto pullman e poi solo campo da gioco.

Questo appuntamento ormai tradizionale per me, significa vivere tante esperienze diverse, dallo stare tre giorni in un convento francescano con le sue atmosfere mistiche, dall’allenarsi insieme alla u.12 del Segni di Francesco Fagnani – Merelik – il venerdì pomeriggio, dall’andare in escursione sui monti Lepini il sabato, dallo scoprire la cittadina con i suoi angoli pittoreschi, dal giocare la domenica mattina la nostra prima partita dell’anno, fino a chiudere questa esperienza a pranzo con i genitori accorsi in massa, non prima di avere onorato l’ospitalità segnina al terzo tempo.

Eccitatissimi i ragazzi, gruppo dei 2006, nello scoprire la sistemazione in convento e nelle stanze loro assegnate, nel scendere in campo per l’allenamento con la u.12 rossoverde, facendo lo slalom tra la pioggia intermittente, il vento e qualche lampo in avvicinamento. Entusiasti nel prodigarsi nell’aiutarmi nell’apparecchiare e sparecchiare ma soprattutto nel mangiare. Eccitatissimi nelle loro camere al momento di dormire!

E poi l’escursione del sabato, sfidando il cielo minaccioso di pioggia, una bella passeggiata sulle creste allungando la mano sui rovi ai lati del sentiero per mangiare tante more mature, accompagnati da un fedelissimo old segnino, Daniele Roscioli.

Camminare insieme, senza fretta, e come meta la vetta per mangiare il pranzo al sacco. E come defaticamento la visita di Segni con un orgoglioso Luca Mastrodomenico, segnino doc, a farci da Cicerone tra i suoi vicoli.

Una ricca cena con annessa grigliata a chiudere una giornata faticosa.
Domenica, tempo di partita, per una primissima verifica di due settimane di lavoro. Il verbo è avanzare con il pallone senza gettarlo se pressati e sostegno. In difesa, un generico “chiamiamo la catena difensiva cercandoci con le mani”. E, devo dire, un ottimo risultato sia offensivo con tante mete segnate che difensivo con solo due subite ma soprattutto molta continuità e un ritmo veramente elevato.
I Quattordici i ragazzi presenti si sono alternati disciplinatamente nell’arco di tre tempi da quindici minuti che hanno dato ottime indicazioni sul lavoro da impostare.
Notevole la presenza dei genitori, premiati al ritorno in convento con una amatriciana bissata dai tanti.
Si chiude in allegria, i ragazzi ne avranno da raccontare!

clicca qui  per le foto un grazie a Carlo

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