I senatori in Tour in Francia

7 Giugno 2017

image007Ci siamo! Anche quest’anno quel giovanotto svettante, carico di entusiasmo e di energie, ci regala una pausa. Sì, quel tastino che somiglia ai denti di un roditore si schiaccia sulla timeline delle nostre vite, sospende le nostre routine e ci porta via.

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Allora il cane, che col suo nasone bagnato ogni mattina ti dà il buongiorno, improvvisamente mette le ali, il suo dorso diventa una poltroncina blu con i braccioli e ti fa volare.

Come Cenerentola nei sontuosi saloni del Palazzo reale, ti lasci prendere per mano in un giro vorticoso di valzer che durerà il tempo di un incantesimo ma non importa. Non importa se poi tornerai a schiacciare la sveglia al mattino presto, a passare ore nel traffico cittadino, a dover indossare la divisa da lavoro e insieme occuparti dei pargoli, del bucato, della spesa, di quella orribile e sgradevole corrispondenza che arriva nella cassetta delle poste, non importa: sei in un’altra dimensione ora.

Le nuvole le vedi dall’alto, le attraversi e scendi nella storia di quasi 700 anni fa quando papi e antipapi si alternavano in un palazzo grandioso, che si ampliava e si riduceva e che nel tempo avrebbe ospitato anche militari e detenuti. Ti affacci dalle stesse finestre, cammini sugli stessi pavimenti delle stanze dove ora suonano cellulari, le macchine fotografiche immortalano raffiche di immagini e le signore indossano abiti leggeri.

Poi cammini indietro di altri 200 anni ed entri dentro le austere mura dei monaci cistercensi. Dentro e fuori le pareti massicce sei avvolto da un silenzio mistico che ti fa dimenticare tutto, anche il motivo per cui ti trovi lì. I campi di lavanda sono pronti per colorare di viola il verde che circonda l’abbazia e anche se i fiori sono ancora chiusi il vento muove un profumo leggero leggero. Chissà cosa rimarrà negli occhi del piccolo Alessandro di tanta pace e di tanta bellezza. Quando anche lui avrà un torace muscoloso e braccia forti forse tornerà lì dove quel meraviglioso papà lo porta sulle spalle. Toccare la sua pelle setosa ci fa venire nostalgia dei nostri figli, lui con i suoi occhioni intelligenti ci incuriosisce e ci diverte, è la nostra mascotte.

Laura fa una foto ad una cartolina. I nostri amici su facebook crederanno che abbiamo visto la lavanda in fiore. Bufala in più, bufala in meno che vuoi che sia. Facciamoli rosicare un po’.

I nostri guerrieri entrano nel clima della contesa ma non indossano armi e noi signore li lasciamo andare tranquille. Mentre loro insieme ai cugini francesi litigandosi una palla ovale se le danno di santa ragione, noi speriamo di vederli rientrare così come li abbiamo salutati. Contenti come i bambini quando vanno al luna park solo che lo zucchero filato gira su grosse braci e ha un profumo pungente e la coca cola ha una spessa schiuma sì ma è bionda come i campi di grano circostanti e se ne versa a fiumi, fiumi che fanno salire cori che intonano la Marsigliese e Fratelli d’Italia. Intorno la natura è uno spettacolo di colori e di odori e qualcuno comincia a barcollare un pochino. Siamo tutti più simpatici.

Prima di tornare calpestiamo le orme di uno dei pittori più amati passeggiando tra canali, cespugli e fiori figli dell’estate che sta per iniziare. Il cuore batte forte e capisci perfettamente perché un’anima sensibile e travagliata abbia voluto terminare i suoi giorni qui da queste parti.

L’incantesimo sta per svanire, resta il tempo per fare ancora un salto ai tempi delle crociate sotto torri gigantesche e lungo mura fortificate. Il sale rosa delle vicine saline prende questo colore dalle uova dei fenicotteri, così ci dicono. Ma questi volatili, come la lavanda, li vediamo in cartolina sempre grazie a Laura.

I dentini del roditore sono diventati un triangolino con un vertice rivolto a destra. Il cane è tornato a scodinzolare e ha ritirato le ali. E’ arrivato il momento della passeggiata e di tutto il resto ma quel giovanotto svettante è già al lavoro per il prossimo incantesimo. Ringrazio Giulio per avermi dato l’opportunità di fare questa esperienza.

Onore ad Alberto e arrivederci tutti.

 

***

Una gita davvero fantastica: abbiamo visitato luoghi “magici”, ammirato paesaggi fantastici, i colori e la luce ci hanno fatto sentire all’interno di un dipinto di Van Gogh..

Certo, qualche piccolo disagio c’è stato:

Il comfort su un aereo low-cost è quello che è, abbiamo pure dovuto sopportare l’imbarco con l’autobus a Fiumicino.

I pulmini noleggiati non avevano i finestrini per i posti posteriori, e che dobbiamo morire di aria condizionata?

L’albergo.. insomma, siamo abituate a ben altri standard..almeno quelli dell’anno scorso a Reims!

Bella la visita ad Avignone, ma certo il Papa poteva almeno affacciarsi per un saluto! Possibile che non sia stato avvertito?

I campi di lavanda intorno all’Abbazia di Senanque non erano in fiore! E uno straccio di frate non s’è visto. forse stavano tutti col Papa..

La cena ad Arles era buona, ma certo non si pensa mai ai vegetariani che hanno dovuto accontentarsi di un’insalata! Bello il Colosseo locale, va bene che era tardi ma non si poteva organizzare almeno un centurione per qualche foto? E poi, i mariti hanno lasciato a piedi il povero Tommaso… e che cavoli.

Il sabato poi.. a piedi fino in città e poi siamo dovute tornare di corsa in albergo, per aspettare un’ora sedute nel pulmino!  I mariti sempre a giocare e divertirsi, e noi un po’ di shopping in santa pace no??

In seguito, la giornata in campagna è stata bellissima: certo quei poveri torelli che urlavano, gli insetti, niente da bere, poco cibo, niente toilette  (oh noi siamo abituate a quelle della Capitolina!), le balle di fieno sul carretto dure come il ferro, il trattore che ha preso tutte le buche, e alla fine ha pure piovuto!

Domenica, visita al ponte di Van Gogh (senza le lavandaie però, e che ci voleva a organizzare?), e gita finale alle Acque Morte:  che camminata sotto il sole! Che caldo!!  E non siamo riuscite neanche a vedere il mare, solo per arrivare in tempo in aeroporto..

Però Giulio, quante belle foto….

Alla prossima

Una moglie

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