Trasferta a Milano

28 Marzo 2018

Appuntamento tutti alle 13:45 alla stazione di Roma Termini, prima esperienza per qualche atleta under 12 sicuramente la prima della vita sportiva per la squadra di piccoli under 6 e per altri giocatori delle under 8 e 10. Tanti da riempire una carrozza del treno per intero immaginate e così tra qualche domanda di Geografia, cerchiamo di sederci e sembra per tutti la prima di nuovo, i tornei mancano da tempo. Una trasferta diversa si ma il treno è spassoso specialmente senza cellulari e device elettronici: ‘no chatting just speaking’ i ragazzi l’hanno promesso non si usano, non si portano. Arrivati negli ampi soffitti di Milano Centrale saliamo sul pullman ed ottima occasione per testare le doti canore di ‘LaLaLa Capitolina vola…’ conosciuta anche dai più piccoli e le altre interpretate da tutti.

Scesi dal pullman un momento in cerchio per comunicare alla squadra Paolo Fabbri capitano ed Edoardo Mastrodomenico vice. Così arrivati nell’ hotel Ibis Milano Est dove un grande parco interno ha consentito divertimento all’aperto, un’ora e mezzo di gioco libero tra

i più grandi. Fino ad ora di sederci a cena dove ci sarà servita un’ottima cena della quale ringraziamo la direzione.

Raccogliamo le forze in camera con perfetto ordine, ogni categoria al suo piano e il giorno dopo siamo pronti e via: prima partita pareggiata, seconda pareggiata, due squadre Asti e Varese con le quali abbiamo avuto un buon approccio, serio e coeso, così come ci siamo comportati fuori dal campo, ottimo il livello d’impegno ed il coinvolgimento; mancando però in determinazione: con il coraggio solo di alcuni e l’imprecisione di molti. Quando ci ritroviamo a ridosso dei nostri 10-5 metri dalla nostra linea di meta, commettiamo avanti, falli e scelte sbagliate, subiamo calci di punizione sui 5 metri, la palla viene passata dalle squadre (quasi tutte) ai giocatori dominanti fisicamente e non riusciamo mai ad impedirgli la meta: due volte alti, una volta ad un placcaggio basso non segue rinforzo sul pallone e così sono 3 mete che fermano il risultato sul pareggio di entrambe le partite.

Terza partita vittoria di 4 mete a zero con Milano b e poi ci apprestiamo a giocare con Petrarca squadra finalista con il Prato Gispy vincente. Con il Petrarca facciamo la nostra migliore partita, reagiamo alle difficoltà ma si evidenziano le medesime carenze delle prime tre partite e che hanno segnato tutto il torneo anche nella partita persa nella semifinale contro Valsugana: la capacità di accelerare sfruttando i vantaggi, la precisone nella reazione, il non rallentare mai nelle difficoltà e la mancanza di placcaggi, mai bassi e mai determinanti nei momenti più decisivi delle partite. Beh sappiamo su cosa lavorare, con pazienza ed accuratezza.

Lo avete detto voi: non vi arrenderete più, portiamo l’esperienza di questo primo torneo a tutta la squadra, continuare nei nostri allenamenti per migliorare quello che abbiamo sottolineato anche alla presenza di Benno, un aspetto importante del nostro gioco quella di “..… .. “ l’avversario. Tanti i sinonimi possibili, molti i giusti, qualcuno meno. Importante sì ma non fondamentale, fondamentale è provarci e provarci sempre ancora. A me piace ‘affermarsi’ sull’avversario, ad ogni situazione il proprio sinonimo in realtà… ad ognuno il suo sinonimo preferito: proviamo conoscendo il gioco e rispettando sempre l’avversario ad affermarci vincenti (non vincitori) ed ancor prima che sul campo dove abbiamo diritto di sbagliare (? ma piano piano sempre meno), ancor prima che sull’avversario, bisogna affermare la nostra mentalità di squadra: mica semplice, non da spiegare di certo, bisogna viverla, proteggerla e portare avanti una nostra mentalità, una personale vostra degli under 12 tutti prima, la stessa del Club dopo. Meno con le parole e più con il gioco, ad ogni occasione, ad ogni allenamento.

Con l’aiuto dell’esperienza Capitolina, con presenza agli allenamenti, disponibilità non per forza seria ma sempre in sicurezza, ricerca di affermarsi sull’avversario, il modo migliore per rispettarlo nel piacere di farlo, nella responsabilità che ne consegue, che poi è il piacere di giocare al nostro sport. Sempre divertente e mai noioso, chi ci arriverà prima chi dopo, chi a suo modo, chi non ci arriverà mai, ma sempre dentro alla squadra, lì ci sarà posto anche per gli ultimi perché ancor prima che atleti, saremo parte di un Club.

Con il tempo e gli allenamenti raggiungeremo la puntualità e la precisione, forse, forse prima forse dopo o chissà quando, sicuro il percorso stesso porterà al miglioramento di tutti, anche di noi dello staff che non sempre siamo precisi… come tutti i rugbisti.

 

… ci si può sempre migliorare, mai si smette di farlo… e per molti è solo l’inizio!

 

Un caro saluto con licenza ‘sportiva’

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