Aleggia ancora nell’aria l’entusiasmo dei giovani capitolini dell’Under 10 e dell’Under 12, protagonisti del viaggio a Clermond Ferrand dall’11 al 14 aprile. Per molti di loro è stata la prima avventura del genere. Riviviamola insieme grazie ai racconti di François e Thomas.
L’avventura inizia con tanta emozione palpabile dei ragazzi e dello Staff Urchino, pronti a lasciare l’Italia per i quattro giorni di sfide e divertimento oltre confine. Come racconta François, uno minicapitolino dell’Under 10, il viaggio è iniziato il giovedì 11 aprile, coincidendo con una nuova esperienza per molti. “Siamo partiti insieme all’U12, il viaggio è stato tranquillo”, ricorda, mentre descrive l’arrivo all’albergo e la divisione delle camere tra i compagni di squadra.
Thomas condivide i dettagli del viaggio dall’aeroporto di Roma Fiumicino a Clermont-Ferrand, sottolineando l’importanza di condividere l’esperienza senza distrazioni come i telefoni cellulari. “Una cosa positiva della trasferta è stata quella di non portare il telefono, in modo da farci stare più tempo insieme”, annota.
L’itinerario prevedeva un mix equilibrato di divertimento e impegno sportivo. Vulcania, un parco divertimenti a tema situato in un’area vulcanica, è stato uno dei momenti più belli della trasferta. “Quella più bella era la montagna russa”, ricordano sia François sia Thomas, descrivendo con entusiasmo le sensazioni provate nel percorrerla.
Ma non è stata solo adrenalina: la bellezza della natura, con la salita al Puy de Dôme che offre uno spettacolare panorama sulla regione circostante ha colpito i giovani ragazzi. “Dalla sua vetta c’era una vista mozzafiato su tutto il paesaggio”, descrive Thomas, evidenziando l’impatto emotivo di questa esperienza.
L’aspetto sportivo è stato non meno coinvolgente, con partite e tornei che hanno messo alla prova i ragazzi. “Il giorno seguente, abbiamo fatto il torneo, abbiamo giocato bene e siamo arrivati al secondo posto”, condivide François, riflettendo sull’impegno e la determinazione mostrati in campo.
Il ritorno in Italia ha portato con sé ricordi indelebili e un aneddoto divertente: il ritardo dell’aereo a causa dei palloni da rugby che dovevano essere sgonfiati. Un momento di leggerezza che ha reso ancora più speciale questa avventura all’estero.
In conclusione, entrambi gli autori concordano sul valore di quest’esperienza. “Mi è piaciuto molto stare per 4 giorni con gli amici in un paese estero in autonomia dai genitori e consiglierei a tutti di farlo”, scrive Thomas, sottolineando l’importanza di queste esperienze di crescita personale e sportiva.
Un viaggio in Francia fatto di emozioni, amicizia e crescita, lasciando un segno indelebile nei cuori e nelle menti di tutti i partecipanti.
Leggi qui sotto i resoconti completi!
François Petiteville – Under 10
Siamo partiti il giovedì 11 aprile insieme all’U12. Il viaggio è stato tranquillo. Quando siamo arrivati all’albergo, hanno dato le chiavi ai capi stanza. La camera era bella anche i compagni. Eravamo 4 in ogni stanza. Dopo la cena, ogni giorno guerra di cuscini fino alle 2:00 di mattina.
Il giorno seguente, siamo andati a Vulcania un parco divertimenti dove c’erano molte attrazioni, ma quella più bella era la montagna russa. Lo stesso giorno, dopo Vulcania, siamo saliti a piedi sul Puy de Dôme (una montagna vicino Clermont di circa 1.500m). La salita è stata impegnativa, ma il panorama era molto bello.
Dopo siamo andati in albergo, mangiato e guerra di cusci…oops! a letto come bravi bambini.
Il giorno dopo, abbiamo fatto il torneo, abbiamo giocato bene e siamo arrivati al secondo posto.
Il giorno del ritorno, abbiamo preso l’autobus e siamo andati all’aeroporto. Quando siamo saliti sull’aeroplano,
il comandante ha detto che saremmo arrivati in ritardo a causa dei palloni da rugby che dovevano essere sgonfiati (che risate!!!). È stato un bellissimo viaggio, ma la pasta…meglio mangiarla in Italia.
Thomas Casucci – Under 12
Allo Staff Urchino è venuta in mente l’idea meravigliosa di andare quattro giorni in Francia per confrontarci con altre squadre e per vivere una bella esperienza in gruppo. Una cosa positiva della trasferta è stata quella di non portare il telefono, in modo da farci stare più tempo insieme.
Giovedì il 10 Aprile mi sono incontrato con la squadra all’aeroporto di Roma Fiumicino. E’ stato spettacolare arrivare e vedere una nuvola di felpe rosse in continuo movimento. Quindi, dopo un rapido saluto ai genitori, tutta la squadra si è incamminata verso l’ingresso del check-in. E’ stato molto emozionante passare per i controlli con tutto il gruppo.
Quando l’aereo è decollato ho sentito un senso di libertà. Il volo è durato un’ora e mezzo circa. Verso le cinque ci siamo avviati dall’aeroporto di Lione con il Pullman, arrivando verso le sette all’ostello a Clermont-Ferrand dove abbiamo dormito. L’ostello non era tanto di qualità, infatti aveva le strutture dei letti in compensato e il cibo lasciava a desiderare. Nella mia testa (e in quella dei miei compagni), mi chiedevo come potevamo sopravvivere per 4 giorni in quell’inferno.
Oggi però posso dire che il divertimento ha superato tutto. Il giorno seguente era stata organizzata una visita guidata in italiano a Vulcania, un parco divertimenti a tema visto che è situato in un’area vulcanica. Le montagne russe sono state molto divertenti, soprattutto perché le ho fatte in un vagone con uno degli allenatori e gridavamo “ACCELLERA!!!!!!!!!!!”.
Il pomeriggio siamo saliti a piedi sul Puy de Dome, un monte vicino a Clermont. Dalla sua vetta c’era una vista mozzafiato su tutto il paesaggio che mi ricordava vagamente la Toscana, però senza oliveti. Questa passeggiata rimarrà nella nostra memoria, nelle foto e nelle nostre gambe. Sabato abbiamo giocato contro il Clermont ed altre squadre francesi in un quadrangolare, mentre l’Under 10 partecipava ad un torneo. Erano tutte veramente forti e si passavano molto il pallone.
E’ stato comunque divertente giocare con altre squadre nonostante il risultato. Nel pomeriggio abbiamo visto una partita internazionale di rugby della Challenge Cup tra il Clermont e l’Ulster. Mi è piaciuto molto lo stadio, che dall’esterno sembrava un palazzo di uffici, e poter commentare con i nostri allenatori la partita.
Domenica siamo rimasti davanti all’albergo e abbiamo fatto un questionario sulle parole del rugby in francese che i nostri allenatori ci avevano dato da studiare prima della partenza. Dopo pranzo siamo ripartiti col pullman per l’aeroporto continuando a cantare cori Urchini a squarciagola come al solito.
Saliti in aereo c’è stato un fatto molto buffo: il pilota ha annunciato un ritardo a causa di numerosi palloni da rugby che dovevano essere sgonfiati prima del decollo: probabilmente la cosa più divertente di tutta la trasferta. Quando ho rimesso piede sul territorio italiano mi sono sentito tranquillizzato per la cena che mi aspettava a casa.
Mi è piaciuto molto stare per 4 giorni con gli amici in un paese estero in autonomia dai genitori e consiglierei a tutti di farlo. Ringrazio gli allenatori per averci accompagnato in un’esperienza così divertente.