Flaggers e Toccati a L’Aquila

27 Febbraio 2017

IMG-20170227-WA0013 IMG-20170227-WA0012 IMG-20170227-WA0011Quando, in una situazione di tre contro due, abbiamo liberato l’ala che è andata a segnare, ho esultato e ho visto ripagati i tanti allenamenti in un gioco, il touch, che per certi versi è molto più complesso del rugby.

Infatti, oltre ad avere buone mani, devi avere la capacità di vedere il gioco e di correre con la palla sfidando l’avversario  e correre senza palla per proporsi in sostegno. Facile a dirsi, meno a farsi per chi comincia ad avvicinarsi allo sport a quarant’anni suonati.

Appuntamento alle sette e trenta destinazione Campo Felice. Il pullmino della Capitolina il mezzo per viaggiare, più alcune macchine.

Gli animi sono leggeri, si va ad affrontare uno snow touch dove, tra i vari premi, c’è anche quello per il costume carnevalesco più originale e noi abbiamo una sorpresa in serbo.

Verso Campo Felice ci avvertono che il torneo, per condizioni climatiche critiche, è trasferito al Centi Colella aquilano. La delusione è palpabile ma anche la consapevolezza di avere scampato un pericolo, il touch sulla neve per il quale in tanti si sono posti il problema di come vestirsi, quali scarpe indossare, quanti cambi portare.

In effetti, a Campo Felice il tempo non è dei migliori e allora via, rotta su L’Aquila.

Dopo la vestizione sportiva, quella carnevalesca con gonnellino peloso per gli uomini, corpetto per le donne, calzari e maniche in pelo per tutti.

Il colpo d’occhio è divertente e originale, la serietà che ci vorrebbe per affrontare un torneo un po’ meno.

Tant’è, lo spirito di queste manifestazioni dovrebbe essere questo e noi ci caliamo in pieno nella parte.

Si comincia a giocare e tra peli da cavernicoli, attacchi e difese asfissianti si va avanti affrontando le altre squadre come i capelloni segnini e le house wife folignati/reatini.

Negli intervalli si approfitta per mangiare e difendersi dal freddo e dal calo di zuccheri – almeno questa la motivazione ufficiale – e ciambellone, torta alle mele e quella al cioccolato diventano i protagonisti.

Flaggers e Toccati si alternano in partite velocissime nelle quali ben figuriamo e dove sale il sano agonismo di chi nun ce sta’ a perde’.

Quello che non manca mai è il buon umore che stempera tutte le tensioni, il freddo e anche la stanchezza che, via via, si fa sentire.

E allora ecco i corroboranti salame, formaggio, birra e, a sciacquare, grappa a lavare via tutto.

Non abbiamo vinto sul campo, sicuramente più competitive le squadre di soli uomini, non abbiamo vinto il premio come migliore maschera, opinabile la scelta della commissione giudicante, ma abbiamo vinto nella nostra voglia di stare insieme, giocare e dare vita ad un movimento, il touch, che sta prendendo sempre più piede mettendo insieme realtà molto diverse tra loro ma accomunate dal piacere di vivere queste esperienze con la maglia della Capitolina.

Sulla via del ritorno, arrosticini a go-go per ritemprarci in una sosta neanche troppo fugace e il prendere coscienza di cosa voglia dire fare una trasferta in pullman, in pullmino nel nostro caso, dove musica, battute, risate e comunque “cazzeggio” hanno reso ancora più indimenticabile questa giornata.

Alla prossima!

Andrea Lijoi

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