Europei Touch Rugby: il resoconto dei protagonisti

Vichy fino a qualche mese fà mi era nota solo per le creme e per fatti storici risalenti al secondo conflitto mondiale ma francamente non avrei saputo collocarla sulla cartina geografica francese. E invece questa elegante e raffinata cittadina ha ospitato presso le sue notevoli strutture sportive il campionato Europeo di touch 2023.

Le nazionali azzurre alloggiano tutte in un hotel a pochi passi dai centri sportivi: questo ci consente di arrivare al mattino ai campi da gioco praticando un piacevole risveglio muscolare nel verde. L’impegno, per noi giocatori della Over 45, é di 2 partite al giorno: una al mattino ed una nelle ore calde della giornata.

Arrivare per la prima volta all’accampamento che ospita tutte le squadre in gazebo contigui contraddistinti ognuno dalla propria  bandiera é emozionante: una babele di colori, di linguaggi e di personaggi variopinti. Il popolo del touch é lí e lo spirito che lo contraddistingue é lo stesso che si respira nelle tappe di campionato.

Il nostro torneo sarà durissimo e lo sappiamo: Inghilterra, Francia, Galles, Scozia e Svizzera (praticamente un’Inghilterra 2, nemmeno uno svizzero nel roaster) oltre noi. Si comincia con gli scozzesi, forse gli unici ad avere un’età media simile alla nostra ma giocano insieme, e bene, da sempre. A seguire poi i velocissimi padroni di casa della Francia, i sorprendenti svizzeri, i tosti inglesi (poi vincitori del torneo) ed i fisicatissimi gallesi: queste ultime,tutte squadre che hanno portato all’Europeo anche una over 50 quindi contro di noi giocavano avversari di massimo 49 anni contro una nostra età media decisamente piú elevata.

Ciononostante, una volta prese le misure ai tocchi decisamente piú pesanti rispetto a quanto siamo abituati nel campionato nazionale, la squadra azzurra ha tirato fuori il cuore ed ha replicato coraggiosamente colpo su colpo laddove ha potuto. Il saluto finale con gli avversari é sempre molto intenso, gli abbracci e le strette di mano sono forti, leali e trasmettono gratitudine e rispetto. Finita l’ultima partita si scatena il mercatino; é una corsa a scambiarsi tutto il possibile: maglie da gioco, di rappresentanza, cappellini, calzoncini e zaini.

Giusto il tempo di andare in albergo a docciarsi e via, si va al party di chiusura:come da tradizione ogni squadra si maschererà e per onorare la nostra tradizione ci vestiremo da antichi romani in toga. Ancora non lo sappiamo ma stiamo andando al piú folle party al quale abbiamo mai partecipato….. L’indomani alzarsi presto per rientrare in Italia é dura ma ancor piú duro é salutare tutti i compagni di avventura con i quali si é condiviso tutto questo percorso iniziato con il primo raduno delle nazionali a Roma e proseguito poi con cadenza mensile fino a Luglio. E tra 1 anno ci sono i mondiali…..

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