Under 12: tra Francia e Spagna

14 Novembre 2018

La sera precedente la partenza, nella sala riunioni del Club, i ragazzi hanno preso parte alla prima consegna maglie della loro vita, fatta dal vicepresidente del club, Fabrizio Mione, nella sua veste di accompagnatore della squadra durante la trasferta d’oltralpe. per tutta la trasferta come accompagnatore. L’appuntamento è al terminal 3, la mattina seguente, alle 5.30 antimeridiane!

Tutti puntualissimi, i ragazzi fremono per la partenza e i genitori non vedono l’ ora di liberarsene, insomma tutto normale.

Dopo qualche forte turbolenza e qualche rigurgito qua e là, atterriamo, il pullman ritarda, ne approfittiamo tutti, staff e giocatori, per un nascondino tra i nastri del ritiro bagagli. L’esperienza di Fabrizio fa in modo che non venga mai “tanato” e i ragazzi increduli gli chiedono consigli.

Arriviamo a Perpignan dopo due ore di pullman piacevoli. L’accoglienza del Club ospitante è da manuale, nonostante ciò, l’ansia dei ragazzi sale: la paura di andare in una famiglia di sconosciuti che parlano un’altra lingua è tanta e le domande con tono impaurito si sprecano.

Ogni famiglia preleva il proprio atleta urchino, ci salutiamo, ci rivedremo il giorno seguente al campo per il torneo.

E’ la mattina del torneo, ma appena arrivati i ragazzi hanno altro di cui parlare, ognuno ha la sua famiglia da descrivere e la sua esperienza da condividere.

Una volta avvicinati ai campi però sale l’ansia da campetizione e i ragazzi iniziano a recuperare l’attenzione di cui hanno bisogno.

Iniziate le gare, notiamo subito le grandi differenze riuguardo al regolamento, ma soprattutto le grandi qualità fisiche che esprimono in campo i ragazzi francesi, decisamente sarà una sfida impegnativa.

L’organizzazione è perfetta, le partite iniziano precise al minuto, e adesso arriva il nostro momento.

Divisi i ragazzi in due squadre si entra in campo, l’emozione è visibile nei volti dei nostri capitolini ma sia una squadra che l’altra riescono ad imporsi sulle avversarie portando a casa le prime vittorie. 

Abbiamo rotto il ghiaccio nel migliore dei modi.

Le successive due partite non vanno come speravamo, le difficoltà emergono e i nostri avversari mostrano tutte le loro grandi qualità. Entriamo in confusione, ma per fortuna è ora di pranzo, dopo il terzo tempo, svoltosi su un grande giardino in stile picnic, bisogna riorganizzare le idee ed entrare in campo con il giusto atteggiamento.

Si ricomincia, i ragazzi ritrovano la giusta attenzione ed esprimono a fasi alternate un buon gioco.

Dopo una breve pausa richiamiamo l’attenzione dei ragazzi, è arrivato il momento dell’ultima partita del torneo, si deve entrare in campo per dare tutto quello che abbiamo, e cosi è stato.

Alla fine del torneo possiamo ritenerci comunque soddisfatti dell’atteggiamento tenuto in campo nonostante le grandi difficoltà tecniche incontrate.

Finita la premiazione è finalmente arrivata l’ora del riposo, infatti i ragazzi tornano a casa con le rispettive famiglie francesi.

Il giorno dopo la sveglia è più tranquilla. L’appuntamento è alla stazione dove ci aspetta il pullman per andare a trovare i nostri amici del Rugby Sant Cugat, cittadina a 20 km da Barcellona. Intorno alle 15.00, dove dopo una piacevole passeggiata in centro, ci aspetta un allenamento insieme ai tanti ragazzi spagnoli, con cui iniziamo ad interagire giocando insieme.

Dopo la doccia è ora del terzo tempo dove i ragazzi possono iniziare a conoscere meglio i propri ospitanti e assaggiare qualche specialità della casa, a cui anche lo staff non ha saputo resistere.

Nuova località, nuova famiglia, anche questa sera i ragazzi li salutiamo mentre vanno via con le loro famiglie spagnole.

È sabato, e per la felicità delle mamme italiane, è il giorno del ritorno a Roma. Ma non di fretta: il volo è la sera, quindi prima di andare abbiamo la fortuna di poter girare un po’ per la bellissima Barcellona… Ovviamente ci ritroviamo nel magnifico mercato della Boqueria dove ogni banco è un incanto per gli occhi…e non solo.

Dopo ore passate ad assaggiare un po’ questo un po’ quello, si prosegue per il giretto sulla Rambla. Accompagnati da uno splendido sole si va verso la fine di questa trasferta.

È il momento di andare in aeroporto dove ci aspetta quello che sarà un tranquillo volo fino a casa.

Atterrati a Roma la schiera di genitori ad attenderci è visibilmente eccitata, e dopo i dovuti baci e abbracci si va a riposare nel nostro comodo letto.

È stata sicuramente una grande esperienza per tutti noi, da cui sia staff che ragazzi hanno imparato molto. L’auspicio è quello di replicare durante l’anno con un’altra trasferta che coinvolga tutti i giocatori della categoria… Stay tuned!

Emanuele e Giulio

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