UNDER 19: URC vs Rugby Experience 42-6

La Under 19 supera in semifinale l’Experience L’Aquila per 42-6 e domenica prossima affronterà le Fiamme Oro nella finale del Trofeo Tre Mari che potrebbe aprire la strada verso la fase nazionale del campionato. Contro gli abruzzesi, forti fisicamente e ben organizzati sul piano difensivo, la partita è restata in bilico per un tempo (14-6 il risultato al riposo), ma per i valori espressi in campo nei primi 35 minuti si poteva già intuire quale sarebbe stato l’esito finale dell’incontro. In particolare due gli elementi che emergevano, una capacità di lottare in difesa nei punti di incontro in prossimità della linea di meta, e la competenza sui drive avanzanti, drive che hanno permesso in tutto l’incontro importanti conquiste di terreno su ogni touche vinta.

Se contro Avezzano il fattore chiave era stato il gioco al largo, contro Experience il mix fra avanzamento nella conquista e velocità di spostamento del pallone è stato l’elemento che ha fatto la differenza. Il tutto unito alle improvvise accelerazioni del pacchetto dove, dopo un iniziale ritardo, i sostegni hanno permesso di dare continuità alle azioni. Buona la capacità di dettare i tempi di gioco da parte della mediana Mastrangelo-Buchalter con quest’ultimo perfetto (100%) anche dalla piazzola.

La linea arretrata ha ben interpretato il ruolo di ariete, creando variazioni che costringevano la difesa a stringere sui portatori mentre si liberavano spazi al largo per i sostegni.

Così è venuta la meta di Esposito liberato all’ala, così la prima di giornata segnata da Simoncelli (poi player of the match). Elementi positivi, oltre ai già citati drive, la conquista nei punti di incontro, la velocità di uscita del pallone, le variazioni nei lanci del gioco. Da rivedere, invece, la copertura del triangolo allargato che in un paio di occasioni si è fatto sorprendere dai calci di spostamento avversari.

Nel dopo partita sontuoso terzo tempo organizzato da mamme e papà capitolini a lato di quello ufficiale al quale hanno partecipato anche genitori e accompagnatori aquilani. Esperienza da ripetere.