UNDER 10: UN SABATO ORIGINALE

20 Febbraio 2020

UNDER 10: UN SABATO ORIGINALE

L’invito rivolto ai genitori era di scendere in campo per unirsi ai figli e fare un vero e proprio allenamento, fatto di attivazione, contatto uno contro uno, giochi che potessero esaltare gli aspetti motori, partita finale. E con i circa 40 bambini si sono presentati i loro genitori per “provare la fatica e le emozioni del campo”.

Non era richiesto un particolare abbigliamento, infatti c’è chi è venuto in minigonna leopardata e golfino di angora, chi in stivali da buttero, chi in mocassini, poi tolti per un più comodo paio di calzini, chi in tenuta più ortodossa: calzoncini e maglietta. Ma nessuno, al di là del l’abbigliamento e di iniziali velati fantomatici impedimenti a cimentarsi con la fatica, si è tirato indietro.

E allora giochi di contatto tra genitore e figlio, rotolarsi l’uno sull’altro, saltare sopra, passare sotto. E poi i percorsi: mano nella mano di corsa, abbracciati per non far cadere il pallone stretto tra le pance, ancora mani intrecciate per superare gli ostacoli.
Dopo una salutare bevuta alla fontanella, non poteva mancare il tiro alla fune che ha messo veramente alla prova tutti, bambini e genitori mischiati tra loro, metà di qua e metà di là a tirare come forsennati. E, dulcis in fundo, la partita.

Prima un touché genitori contro figli molto accanito, e poi bambini da una parte in una Royal Rumble gigante e i genitori dall’altra nel touché tra loro.

Puntualmente, alle 16,30, non un minuto prima, si chiudevano i giochi. Come prassi, genitori e bambini stretti in un abbraccio tutti insieme a condividere le impressioni su questo pomeriggio divertente per tutti e da ripetere quanto prima.

Andrea Lijoi

 

 

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