Un due tre, Touch!

6 Dicembre 2019

UN DUE TRE, TOUCH!

Sabato mattina, ultimo giorno di Novembre: le previsioni meteo danno indicazioni di un bel sole autunnale, un tanto atteso “cessate il fuoco” per la pioggia persistente di questo ultimo periodo.

Il ritrovo al campo URC è di mattina presto. Tutti puntuali tranne uno, ma sappiamo che gli è praticamente impossibile per questioni genetiche e per il suo colore biondo dei capelli.

Si parte alla volta di Oriolo Romano, campo conosciuto dai più, dove è previsto un torneo che ha raccolto l’adesione di ben tredici squadre, tra miste, maschili e puramente femminili, anche con la presenza di una formazione femminile di Firenze. Siamo davvero tanti e riuniti anche per voler far sentire la nostra voce per contrastare la violenza contro le donne, tema al quale è dedicato il torneo di Oriolo, prima tappa del Circuito Regionale Laziale di Rugby al Tocco.

Dopo il doveroso riconoscimento delle squadre e due chiacchiere con vecchi e nuovi amici delle altre formazioni, in piccole rappresentative delle stesse, partecipiamo ad un momento di briefing con i responsabili del Comitato Regionale Lazio-FIR presenti che ci informano, o meglio ci ricordano, i motivi di questo stare insieme basato sul carattere sociale di questa attività sportiva, sul rispetto delle regole, dei giocatori e degli arbitri e, infine, non meno importante, sul dover garantire sempre e comunque la sicurezza di tutti i partecipanti, proprio per la connotazione amatoriale di questa appassionante attività.

La prima fase dei giorni è a tre squadre con arbitraggi alternati garantiti da ciascuna squadra e per noi ci sarà Carlo Piglia in qualità di arbitro-giocatore: un grande.

Noi Toccati giocheremo insieme con la URL Ladispoli e la US Roma.

Prima dell’ inizio un momento toccante per il minuto di silenzio tra tutte le squadre raccolte in cerchio al centro del campo per commemorare le vittime del femminicidio e non ultimo per ricordare il caro papà del nostro compagno Rudy.

Alle dieci, con qualche minutino di ritardo, cominciano i giochi e le donne e gli uomini del Toccati incontrano la “neonata” squadra mista di rugby touch di Ladispoli (URL).

Entriamo subito in modalità partita e mostriamo un buon livello di concentrazione mettendoci a disposizione dei compagni di squadra e dando seguito a ciò che pratichiamo ogni settimana sul campo di allenamento: la tanto faticosa parte atletica sembra portare i sui frutti.

Alla fine del secondo tempo abbiamo la meglio su una squadra giovane che, ad ogni modo, ha mostrato carattere e voglia di fare. Marco, il loro capitano-giocatore-arbitro, si presenta folcloristicamente in kilt scozzese, per fortuna “coperto”.

Senza troppo attendere, siamo pronti per la seconda partita con la USRoma. Il livello di gioco è un tantino più alto, si corre di più e la concentrazione necessaria, nonché la conoscenza del gioco da mettere in campo, è necessariamente maggiore. Forse per qualche nostro errore e un tantino di “nervosismo agonistico, questa volta siamo superati dalla compagine avversaria. Andiamo avanti.

Passiamo alla seconda fase del torneo dovendo giocare con la squadra delle Rinos Rugby-Wild Heels, squadra tutta femminile che abbiamo già incontrato altre volte: siamo ancora ben concentrati e superiamo anche questa sfida con le ragazze in tenuta tutta nera che, certamente, hanno mostrato grinta e un buon gioco. Brave

Passiamo ad una fase ulteriore per giocarci la posizione nel ranking del torneo tra quarto e il sesto posto: la squadra degli Amatori Tivoli Rugby la conosciamo bene e, in passato, quando li abbiamo incontrati, è stato un gioco equilibrato con vittorie da entrambi le parti, ma sappiamo che ogni partita è unica e tra le loro fila ci sono giovanotti con belle gambe, fiato e conoscenza del gioco. Questa volta non passiamo vittoriosi, forse per la nostra stanchezza (abbiamo na certa!), ma certamente anche per qualche nostro errore in difesa e sicuramente per loro bravura.

L’ arbitraggio, anche durante questa partita si mostra ancora un po’ (prevedibilmente) inesperto, ma non deve essere un problema, perché anche gli arbitri hanno bisogno di fare esperienza esattamente come noi e, poi, perché da bordo campo è sempre più facile leggere le situazioni di gioco e criticarli, ma al contrario sono persone che si mettono a disposizione con coraggio (non da tutti) e voglia di dare il loro contributo per lo svolgimento ottimale della giornata: grazie ragazzi!

Ad ogni modo, anche i responsabili del Comitato Regionale FIR hanno preso nota di qualche suggerimento arrivato dalle squadre in tal senso e, certamente, come noi, sono consapevoli della necessità di investire su questo strategico ruolo di campo.

Il torneo procede e arriviamo al termine della parte giocata e la vittoria di questa prima tappa se l’ aggiudica la squadra (vicini di casa e amici) dei REBELS: complimenti ragazzi!

Doccia, premiazioni e si passa alla fase finale della giornata, quando non ci batte nessuno: il terzo tempo, con un pranzo ottimo, abbondante e qualche bis di troppo, nonché accompagnato da un vinello degno del miglior vino Cacchione del grande Mr. Impallara, sempre presente nei nostri pensieri.

Un sentito ringraziamento agli amici di Oriolo per la perfetta organizzazione della giornata.

Ci siamo classificati al quinto posto su tredici squadre, ma aldilà della posizione nel ranking finale del torneo, personalmente, come il resto della squadra, sono pienamente soddisfatto della giornata e ci siamo divertiti.

E’ indubbio che abbiamo commessi errori più o meno importanti, che potevamo fare diversamente in alcuni aspetti tattici (e lo faremo), che gli arbitri hanno commesso a loro volta errori e che qualcuno di noi sente il momento del confronto sportivo sul campo con eccessiva “passione agonistica”, ma alla fine di questa giornata restano indelebili tantissimi momenti e gesti, unici ed eccezionali, da parte di tutti i presenti, ma in particolare quanti espressi dalle nostre compagne di squadra: vedere Stefania (quasi) in tuffo per fare meta, Francesca prendere un passaggio e volare a gambe levate in meta, Nina puntare l’ avversario e liberare spazio per mandare in meta Angelo e, infine Assia correre fino alla fine e andare in meta all’ ultimo minuto dell’ ultima partita, è qualcosa che rende fantastica la giornata trascorsa insieme a persone che condividono certamente la passione per questa bellissima attività sportiva, ma che prima di tutto (ognuno con il proprio bagaglio di esperienze, pregi e difetti) condividono un forte spirito di fratellanza e di amicizia che va ben oltre il risultato agonistico di una partita o di un torneo.

Ad un ognuno di noi è capitato mille volte chiedersi “ma chi me lo fa fare”, ma inevitabilmente alla fine della giornata, nonostante la levataccia, gli allenamenti, la fatica e il freddo, diventa tutto chiaro e pronti a rifarlo altre mille volte insieme ai compagni di giornata e a coloro che non hanno potuto partecipare, ma che fanno sistematicamente il tifo da casa e riescono a far sentire il loro supporto e il loro calore umano anche a distanza.

Alla prossima avventura e non dimenticate…… DON’T TOUCH WOMEN, PLAY TOUCH RUGBY!

#VIVOGLIOBENE #AVANTITOCCATI #POITELORITROVI #SIAMOTUTTIFATTICOSI’ #INSIEMESIAMOPIU’FORTI

Franco Turco

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