TOCCATI: Un sabato ad Artena

“Ecco, si cominciano a vedere i risultati. Ve ne accorgete?”, dice Paolo. Sabato pomeriggio, Artena. Da quattro ore una quarantina di giocatrici e giocatori di nove società diverse si stanno muovendo sul campo ai suoi ordini e a quelli di Stephanie (ottima nello scaldare con i suoi esercizi tutto il gruppo), Stefano, Simona, Marco ed i fratelli Santucci e il nostro Sandro. Corse, passaggi, ripetizione maniacale delle partenze. Paolo arriva da Milano, indossa una maglia dell’Inghilterra Touch, ma forse più perché la croce rossa in campo bianco è anche il simbolo della sua città. Ha fischiato, urlato, ripetuto per ore gli stessi concetti. Non si è mai scomposto, nemmeno davanti agli errori più marchiani, davanti alle tante domande.

Primo “Evento sviluppo competenze” di Italia Touch organizzato dai Toccati Urc, la sede è quella offerta da Artena Rugby, la giornata è splendida, il campo perfetto come perfetta sarà l’ospitalita coordinata da Corrado Mattoccia, presidente del Museo del rugby, plenipotenziario del rugby in questo Comune. “Raramente – diranno Paolo e Stefano (arrivato da Monza) a fine giornata – abbiamo avuto giornate così appaganti, visto un impegno come questo, una volontà di apprendere e migliorare le conoscenze del Touch”.

Partendo dai particolari. Perché la posizione delle spalle di chi va a toccare, la posizione del corpo di chi fa il primo roll, come gira la gamba, tutto nel Touch ha un significato e una conseguenza. E la velocità non è il presupposto, ma il risultato dell’inanellarsi di gesti perfettamente eseguiti. Non è semplice, i Toccati lo sapevano, ma i suggerimenti di Paolo e degli altri istruttori nella loro chiarezza, svelano tutta la complessità con cui ci si deve misurare.

Ci vogliono due sedute di allenamento, una il mattino e una dopo la pausa pranzo, per fare propri i concetti, per renderli quasi automatici (quasi perché il lavoro da fare è ancora lungo). Ma alla fine, come dice Paolo, “si cominciano a vedere i risultati”. La lettura della posizione del corpo dei difensori permette un attacco in profondità, si apre un varco, la meta né la facile conseguenza.

Una giornata intensa, resa anche più faticosa dal caldo e dal sole (chiedere a Livio che a fine giornata sembrava un turista tedesco addormentatosi sul lettino a Riccione), ma anche rilassante grazie all’ospitalità di Artena, con gli otto anni di Diana, figlia di Corrado e Simona, festeggiati mentre sul campo si correva dietro al pallone. Con un maialino che girava lentissimo sulla brace, con una carbonara arrivata a fine serata per “salvare” gli amici di Italia Touch restati senza ristorante.

Per noi la soddisfazione di essere stati i promotori dell’evento (da ripetere in Capitolina) e il gruppo più numeroso, arricchito anche da Angelica, fotografa ufficiale. Ma anche il piacere di vedere al nostro fianco atleti e atlete dei Bersaglieri Sanniti, dell’Aquila, di Latina, Rieti, Ladispoli, Bari, dei Dragoni, Artena. Con un plauso particolare ai ragazzi dell’Under 13 di Artena che hanno provato l’ebrezza del Touch e ai quali si è dedicato con grande partecipazione Stefano.

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