Oggi incontriamo Alberto Budini, classe 1985 ed uno dei pionieri dell’Unione Rugby Capitolina e tra i pochi ad aver indossato per più di 100 volte la maglia della Prima Squadra. La semifinale di andata della scorsa stagione con il Colorno è coincisa con la sua ultima partita di Rugby giocato, ed ora continua a collaborare con noi in qualità di video analyst delle squadre seniores e di allenatore dell’Under 18.
Ciao Alberto, racconta alla Community la tua storia Capitolina
Molto facile: ci sono dal “giorno 1”, i miei genitori sono tra i fondatori del club ed ho sempre e solo giocato per questi colori fino alla fine della scorsa stagione.
Quali sono i tuoi ricordi più belli con la maglia bluamaranto?
Oltre ai più belli posso raccontare il primo ricordo che ho dell’URC; casa al mare, i miei mi dicono “abbiamo una notizia brutta e una bella: la brutta è che Daniele non allenerà più al CUS. La bella è che ce ne andiamo tutti e insieme fonderemo un nuovo club”.
Tra i più belli di sicuro la prima volta che ho giocato sul campo in erba di Via Flaminia 867. Venivamo da anni di fango al CUS e di pozzolana all’Acqua Acetosa e pensare che quel bel prato sarebbe stata la nostra casa mi riempiva di gioia.
Poi senza dubbio i due “2 giugno”, quello del 2003 quando abbiamo vinto il titolo U19 al Flaminio nel derby con la Lazio&Primavera e quello del 2013, quando a Calvisano abbiamo battuto il Recco e siamo stati promossi in Eccellenza. Ho ricordi molto vaghi di entrambe le giornate ma ricordo molto bene l’orgoglio che ho provato ad aver contribuito a raggiungere quei traguardi con quella maglia addosso.
Dopo tantissimi anni, questa è stata la tua prima estate senza la preparazione fisica estiva. Come è andata?
Bene e male: bene perché fare preparazione fisica sul sintetico con 35 gradi è un’esperienza mistica, male perché, per quanto i programmi di Stefano siano estenuanti, condividere la fatica con i propri amici è una bella sensazione che mi è mancata e mi mancherà.
Continui a collaborare con il Club come tecnico Under 18 e Video Analyst per le Squadre Seniores. Come è stare dopo tanti anni “dall’altra parte” della barricata?
Molto strano. Finché sei un giocatore puoi permetterti di non pensare a tante cose che invece, quando si diventa allenatori, richiedono grossa attenzione e responsabilità.
Venerdì è stata presentata la nuova partnership con Macron, e sono state svelate le nuove magliette. La linea ricorda quella della stagione 1998/1999. Cosa ne pensi?
Sono bellissime, c’è veramente poco altro da dire. Il fatto poi che la maglia del “Primo XV” sia diversa da quella delle altre categorie sarà uno stimolo in più per tutti i ragazzi che ambiscono ad indossarla.
Come pensi sarà non indossare più quella maglietta?
Un sollievo! Ormai fanno le magliette sempre più aderenti e, con la forma fisica che con gli anni di sicuro non migliora, avrebbero dovuto farmene una su misura!
Ci scherzo su (ma neanche troppo) per sdrammatizzare; dal 1996 le ho indossate tutte e questa sarà la prima maglia che non metterò in partite ufficiali. Quando ci penso mi entra il classico “moscerino nell’occhio” ma mi consolo pensando che al posto mio la metteranno dei ragazzi straordinari che la sapranno onorare come si deve.
Grazie mille Alberto, in bocca al lupo per il futuro!