Due italiani a Lione

Ore 9.50, pista 25 dell’aeroporto di fiumicino, l’emozione è sempre più difficile da trattenere, ma ecco che comincia la mini avventura di Edo e Lollo, l’aereo dà tutta potenza, ci si aggrappa forte al bracciolo e si parte per la Francia.

Dopotutto è il match day, ci sono nulla di meno che i mondiali a due passi da casa e quale occasione migliore per fare rappresentanza al nostro club?

L’iniziativa è nata tempo fa, ad un certo punto arriva una mail da una squadra di amici, offrendosi di invitare un giovane implaccAbile a vivere quella che sicuramente è un’esperienza più unica che rara: vedersi niente meno che gli All Blacks contro l’Uruguay, in quella che ora è il cuore del rugby mondiale, la città di Lione.

Da una semplice idea presto diventa realtà: dietro le quinte ci sono Alberto Magni, rappresentante della squadra degli Old, e Fred Girard sua controparte Francese del CRC (Colmar Rugby Club); messaggi su messaggi ed arriva il giorno della partenza.

Dopo i vari saluti si va per la propria strada, l’emozione non è trascurabile, ”è questo il nostro aereo? “ ormai è la frase ripetuta più ripetuta, si, è questo.

Atterrati a Lione in perfetto orario, ed ecco che la macchina organizzativa dei nostri amici francesi entra in gioco: accompagno privato dall’aeroporto fino al nostro albergo, non a Lione, bensì in una cittadina più pittoresca, è ormai l’ora di pranzo, la domanda del momento muta in “quando si mangia?”, e appena giunti a Saint Germain de Joux ecco che tutta la comitiva ci attende per banchettare! Certo, c’è anche un momento di formalità e di rappresentanza, siamo un po’ timidi ma il dovere da Capitolini è fatto.

Ed ora il momento rugbyistico, ormai non manca tanto alla partita, è ora di vestirsi di conseguenza: maglia rigorosamente degli All Blacks, la squadra del cuore, e ci si mette in viaggio tutti insieme per lo stadio.

L’atmosfera è magica, di quelle che solo un evento del genere può regalare, ci sono persone di tutti i paesi, chi con una birra in mano, chi con due, c’è chi canta e corre da una parte all’altra. Ecco che si entra, si cercano i posti a sedere, tempo di un panino veloce e le squadre entrano in campo.
Impossibile resistere al fascino degli isolani, e sentire l’haka a pieno volume è tutt’altra storia. Calcio di inizio e si dà il via alla partita, dal primo minuto ci regala grandi e piccoli momenti di tensione, non è proprio uno scontro alla pari, eppure ad ogni meta della nuova Zelanda in tribuna è festa, anche al secondo tempo, dove il gioco diventa sempre più veloce, la felicità di vedere i propri idoli dello sport segnare e vincere porta ad un sorriso ed un festeggiamento continuo. Risultato finale 73-0.

C’è tempo per un breve terzo tempo e subito che si rientra alla base, è ormai tardi, e ancora colmi della carica post partita, si fa un viaggio pieno di commenti condito da un bel banchetto finale.

Sveglia pigra, e passeggiata per il paese: è il momento di scattare qualche foto, scambiarsi qualche dono, e girare qualche filmato, salutare gli amici, e tornare a casa vittoriosi.

Lorenzo Magni

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