Un paio di settimane fa incontriamo in clubhouse un amico che milita nei Tasci di Montevirginio. Tra una chiacchierata e l’altra spunta la possibilità di giocare, una settimana più tardi, un torneo a tre squadre a Montevirginio.
Detto fatto, e la macchina Capitolina si attiva, con il buon Orcazio che (come al solito) si prende la briga di organizzare la catena umano/telefonica per mettere in campo una squadra. Si parte lenti, e come da prassi i più celeri a segnalarsi sono gli “avanti”, tant’è che visti i primi quindici che si segnalano ne scaturirebbe una squadra altamente “improbabile”, almeno nei ruoli.
Ma, seppur con qualche titubanza, arrivano dopo una manciata di giorni anche i trequarti, ed alla fine il computo dei disponibili sale a 24. Insomma, quasi due squadre complete, cosa che molti club ci invidiano.
Appuntamento sabato mattina al “clebbe”, rapida conta delle macchine e dei posti disponibili, breve rientro al club per recuperare una borsa dimenticata dal figlio di uno dei giocatori (siamo ancora in attesa di bagnarci l’ugola…) e si dirige verso Montevirginio.
L’ambiente è sicuramente suggestivo, con il campo circondato dagli alberi inserito all’interno di un parco, il terreno un pò meno. Infatti l’alta vegetazione circostante mette in ombra una consistente porzione del terreno di gioco, con il risultato che una parte del campo è ridotto ad una moderata “fanga” dalle recenti piogge, mentre una fascia è di fatto abbracciata dal “permafrost”, con lo strato di ghiaccio che permane poco sotto un leggero strato di terreno.
Comunque si comincia. La prima partita viene giocata dai padroni di casa contro il Civitavecchia, rinforzato da alcuni Capitolini. Seguono i Capitolini che affrontano la formazione dei Tasci. Nonostante il campo, la partita è veloce e dinamica. I Capitolini si impongono facilmente con un rotondo sei mete a zero, maturato con un gioco ampio e arioso e grazie alle sgroppate in particolare di Filippo Magni e del “Dottor Constantin”, che bucano le maglie della difesa avversaria. Ma è tutta la squadra che in generale si comporta bene.
Dieci minuti di pausa e la successiva partita vede i Capitolini contro una compagine mista Tasci-Civitavecchia, denominata per l’occasione “Etruschi”.
E qui si ripete un copione già visto: la squadra che scende in campo è l’ombra di quella che aveva finito di giocare solo dieci minuti prima. Imprecisa nei passaggi, sempre in arretramento, la quasi totalità del primo tempo viene giocata nella metà campo romana, se non addirittura dentro i 22. Risultato, il primo tempo si chiude con un meritato due a zero a favore degli Etruschi.
Intervallo e strigliata di Grilloska e di Orcazio. Non è così che si gioca, e poi a Montevirginio Orcazio “nun ci ha mai perzo”, e non vuole cominciare adesso.
Si rientra in campo e effettivamente la “lavata di capo” sortisce i suoi effetti. Si comincia subito bene con una meta di Filippo Magni, e si prosegue con un crescendo che porta il punteggio a quattro mete a due per i Senatori. Il gioco sembra ritrovato e il punteggio ne consegue.
A fine partita, saluto agli avversari e nuovamente cerchio con distribuzione delle “penitenze alcoliche” per coloro che, ai giudizio dei due coach, hanno più “nicchiato” in campo (penitenze accettate di buon grado dagli stessi). Poi sotto sotto i pali e filmato da inviare al buon Orco Siculo, attualmente impegnato in Togo a portare un poco di conforto e di aiuto alla popolazione di uno degli stati più poveri del mondo.
Si potrà dire che l’opera di Orco è una goccia in un mare, ma chi gioca a rugby sa che il campo si conquista centimetro per centimetro, e che ogni centimetro, così come ogni risultato positivo, per quanto minimale, conta lo stesso.
Quindi buon lavoro Orco, generoso “sportellatore” dal grande cuore, e dalla testa e dalla volontà dure come l’acciaio.
Dopo la partita doccia, e poi terzo tempo, generoso come è tradizione del luogo. Rigatoni al ragù di cinghiale, all’amatriciana e fagioli con le cotiche, uniti a vino locale e birra offerta dai succitati “penitenti”, leniscono i dolori e la fatica di una bella battaglia. E poi una bellissima notizia: la famiglia Capitolina si arricchirà di un nuovo membro, anzi di una, poiché il buon Filippo Magni annuncia a tutti che lui e Federica sono in dolce attesa di una bambina che nascerà a luglio. Causa il rumore dentro la clubhouse la notizia viene diffusa tramite Wattsup sulla chat di gruppo, con la conseguenza che alcuni (peraltro forse anche un pò brilli) non capiscono immediatamente cosa succede ma, nel dubbio si congratulano lo stesso, salvo poi congratularsi ancora di più una volta capito cosa succede. Ovviamente un mare di auguri al buon Filippo, alla dolce e bellissima Federica ed alla piccola nascitura, che dovrà rassegnarsi ad avere un papà, una mamma e, oltre a quelli naturali, un mare di zii, zie, nonni e nonne adottivi. Tempi duri si profilano per lei. Ma va bene così. Alla fine una delle cose belle del rugby è che si è tutti una grande famiglia e si condividono tutti gli aspetti della vita. Ci si sostiene nei momenti difficili e si gioisce in quelli belli. E comunque, alla Capitolina, “si predilige vincere”!!
Finita la contesa, un gustoso terzo tempo ha suggellato degnamente la giornata, che rimane sicuramente da ricordare. Almeno fino al prossimo scontro, il cui esito non è assolutamente scontato, anzi.
Gli avvocati si ricordino che alla Capitolina… “Si predilige vincere”.