Anche quest’anno il torneo ‘Piero Gabrielli’ si apre su una splendida giornata di sole, questo appuntamento dedicato alle categorie u6 e u8 si contraddistingue per l’attenzione posta sul fair play, da qui la scelta di non designare squadre vincenti ne tantomeno stilare classifiche.
Altra caratteristica di grande importanza è la partecipazione, in questo evento casalingo, di numerosi bambini con sindrome di down integrati nelle rispettive squadre. Grazie al progetto ‘Una meta per crescere’ che la Onlus Capitolina porta avanti da anni in collaborazione con l’ AIPD, uno dei valori assoluti del rugby prende forma e sostanza in maniera forte e vitale: il sostegno.
Come sappiamo in termini rugbistici sostenere il compagno sta a significare che tutta la squadra è partecipe all’avanzamento del singolo e continua a perseguire l’obbiettivo, in campo lo vediamo quando i bimbi tentano di aiutarsi spingendosi ad andare avanti, ma c’è un altro aspetto che emerge osservando i bimbi del progetto, anche se a volte faticano un pochino di più a cimentarsi nelle complesse regole del gioco, notiamo con sempre maggior emozione che il contributo del sostegno della squadra non è soltanto unilaterale ma produce una sorta di scambio di favori, portare aiuto al bimbo con difficoltà diventa attraverso il gioco una vera e propria risorsa per la comprensione delle diversità e le complessità della vita, in questo modo tutta la squadra viene letteralmente sostenuta dall’esempio che i nostri atleti con sindrome di down ci mostrano.
Impariamo così che l’esperienza della diversità porta ad una crescita di tutto il gruppo, una crescita che non si ferma soltanto all’interno della squadra ma sconfina verso gli occhi di chi osserva, nel vissuto dei genitori e degli spettatori di questo spettacolo che è l’integrazione.
Il gioco del rugby spesso diventa passione, divertimento, insegnamento e in questa cornice di festa siamo lieti di riconoscerne la grande validità culturale che il nostro sport ci sta offrendo.