Under 12 Torneo Reggio Emilia

Perdere con il Cus Milano in semifinale ci ha punti nell’orgoglio e dato la possibilità di fare una delle più belle partite che abbia visto a livello u.12, contro il Livorno.

Ma andiamo per ordine.

Siamo alla prima trasferta con pernotto di quest’anno e al campo dell’Unione c’è la solita attesa febbrile che contraddistingue le nostre partenze del sabato.

I ragazzi a giocare sul campo appresso ad un pallone, grandi e piccoli, i genitori a chiacchierare accanto alla staccionata, altri a fare le ultime raccomandazioni agli allenatori, soprattutto delle categorie più piccole visto che in questa occasione sono tre le categorie a partire, 8, 10 e 12.

Parma è la meta in quanto difficile trovare un posto in albergo a Reggio. Il tempo lo passiamo tra cori e, soprattutto, la doppia visione di un trash film degli anni ottanta, “L’allenatore nel pallone” che tiene incollati ragazzi e non per oltre tre ore.

Finalmente si arriva e dopo aver mangiato alla club house del Parma, arriviamo all’ostello della gioventù per il pernotto.

L’eccitazione è palpabile in tutti e la soluzione a quattro, cinque e sei letti elettrizza i ragazzi, soprattutto i più piccoli della otto.

Dopo una riunione per illustrare il programma del giorno dopo e nominare capitano e vice si va a letto con non poca fatica per addormentarci.

Sveglia presto, alle 6,45, e alle sette tutti pronti per la colazione. Siamo nei tempi anche perchè da Parma dobbiamo trasferirci a Reggio, non vicinissima.

Giochiamo alle nove, un po’ frettolosa la nostra attivazione visto il poco tempo a disposizione ma la consapevolezza di dover iniziare bene contro i padroni di casa, ci dà la giusta carica per un tre a uno che ci indica come la squadra da battere nel girone di eliminazione di un torneo a 24 squadre molto impegnativo soprattutto per la tenuta mentale dei ragazzi.

Cinque le partite da dieci minuti ciascuna con, nell’ordine, Reggio, Pavia, Cittadella, Cernusco e Collegno per ventitre mete fatte e solo tre subite.

La difesa il nostro obiettivo della giornata, senza disdegnare, una volta in possesso della palla, l’avanzamento offensivo per colpire.

Siamo in semifinale, il Cus Milano l’ostacolo per la finale di un torneo organizzato al meglio sotto tutti gli aspetti.

Stanchezza, sottovalutare gli avversari e una difesa approssimativa, questa volta, danno spazio ai lombardi per la finale contro Modena.

A noi il Livorno in una partita che rimarrà indelebile nella mente dei ragazzi, concentrati e determinati a far loro il terzo posto.

Iniziamo in avanti e costringiamo i toscani nei loro ventidue. Spingiamo, evidenziando un ottimo possesso di palla in azioni multifase degne delle categorie superiori. Segniamo sorprendendo la difesa avversaria e questo ci dà ancora più carica in un incontro che ci vede pagare parecchi chili e centimetri nel confronto con i livornesi.

Questi ultimi non ci stanno e provano in tutte le maniere a segnare. Lo fanno nel modo a loro più congeniale, di sfondamento.

Gli otto minuti della finale sono pochissimi per vedere una partita con tante emozioni, tantissimi se messi sotto pressione come lo siamo stati noi  ma oggi la nostra difesa è da manuale. Finisce il tempo regolamentare ma altri quattro minuti danno l’opportunità di vedere fuoco e fiamme da entrambe le parti.

All’intervallo l’arbitro comunica alle squadre che in caso di ulteriore parità noi avremmo segnato in quanto prima squadra ad aprire le marcature – originale questa interpretazione – e Livorno è costretta a segnare, noi pure. Vogliamo vincere perchè in vantaggio col risultato, non per una facilitazione del regolamento. E dalla difesa impeccabile e asfissiante viene la nostra meta di intercetto. Il resto è una barricata insuperabile. Il due a uno è a nostro favore e per noi c’è la felicità di aver dimostrato di saper battere una forte squadra con grande applicazione delle cose che alleniamo e che sappiamo fare.

Alla premiazione tutta la gioia nell’alzare la coppa dei terzi di fronte ai tanti genitori accorsi da Roma, per noi un grande risultato che ha messo in evidenza come i 2005 e 2006 siano un gruppo amalgamato che ha fatto della serenità la sua arma vincente.

Molto bravi!

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