Triplo impegno per i nostri colori con una squadra impegnata sabato all’Acquacetosa e altre due domenica nell’impianto di Tor Sapienza.
Un raggruppamento, al “Giulio Onesti”, che ha messo di fronte le quattro formazioni che in questi mesi hanno avuto costanza nei risultati, le Fiamme Oro, La Lazio, la Primavera e la Capitolina. Ed è in questo ordine che si sono susseguiti gli incontri, oggi con la novità delle mischie a tre, un elemento che ha elettrizzato i giocatori in campo.
Apriamo con le Fiamme, squadra solida e coriacea.
Entriamo col piglio giusto e mettiamo le cose in chiaro. Alto ritmo, avanzamento offensivo e difensivo e massima concentrazione. Ne scaturisce un ottimo incontro con punti d’incontro veloci, portatore che lavora ottimamente e sostegni puntuali. In difesa, salita difensiva efficace e uno contro uno vincente eccetto in due occasioni che hanno fruttato le due sole mete dei cremisi contro le otto nostre. E’ la volta della Lazio, in passato squadra che ci ha fatto sempre sudare. Entriamo con l’acceleratore a tavoletta e quattro mete a zero in dieci minuti sono il perfetto risultato del nostro impegno. Ci sentiamo appagati e non rientriamo con la stessa decisione; qualche errore di troppo ma non sufficiente alla Lazio per segnare, oggi non si passa.
Ritroviamola concentrazione e due mete di pregevole fattura sono la conseguenza.
Ultimo impegno con la Primavera, squadra attenta che fa della continuità offensiva e della pressione difensiva le sue armi migliori. Per noi difficile giocare, soprattutto perché insistiamo a portare la palla senza la dovuta accelerazione e profondità. Non sfondiamo ma non prendiamo neanche meta. E’ uno zero a zero che, in fin dei conti, è il risultato giusto che ci dà spunto su come lavorare se messi sotto pressione asfissiante.
E le mischie? Ottimo l’approccio di tutti i ragazzi alla novità dopo diversi allenamenti di avvicinamento ma se l’obiettivo era di creare degli spazi all’esterno, questo elemento si è notato poco anche a causa delle dimensioni limitate del campo. Ci torneremo.
Domenica a Tor Sapienza in un impianto che di rugbystico aveva poco; si è giocato, infatti, su campi di calciotto in sintetico.
Sei le squadre per due gironi da tre. La Capitolina rossa con Lazio e Segni, quella blu con Villa e Fiamme Oro.
I rossi iniziano alla camomilla subendo il gioco della Lazio. Difesa molto soft e attacco poco efficace. Rincorriamo per tutti i venti minuti col fiatone ma abbiamo il merito di controbattere fino alla fine per un sette mete pari che la dice lunga sulla qualità delle difese.
Col Segni subiamo il loro gioco fatto di velocità e aggressività e risultiamo, almeno nel primo tempo, non pervenuti. Diverso il secondo tempo dove moltiplichiamo le forze e limitiamo i danni ma non possiamo giudicare sufficiente la nostra prestazione.
Ultima partita con una mista Villa-Fiamme e finalmente mostriamo le nostre cose migliori con possesso prolungato del pallone in attacco e mete di ottima fattura, placcaggi efficaci in difesa anche se, nella salita collettiva, evidenziamo poca familiarità nel lavorare di linea.
Bene il crescendo della squadra che non si è mai persa d’animo.
I blu cominciano bene il girone affrontando la mista villa-fiamme, il portatore è quasi sempre avanzante e i sostegni sono spesso presenti, aiutando il primo a velocizzare il gioco e a segnare numerose mete.
la partita con le fiamme oro e l’ultima con la lazio hanno mostrato lo stesso andamento; troppi cali di concentrazione non ci hanno permesso di dare continuità al gioco, anzi abbiamo spesso sofferto le azioni avversarie. In difesa eravamo troppo raggruppati sul pallone e lasciavamo ampi spazi agli avversari.
Per migliorare insieme è necessario che tutti i componenti della squadra si muovano anche e soprattutto quando non si ha il pallone in mano, dal momento che il pallone ce l’ha un giocatore su 12. Solamente impegnandoci in ogni azione potremo uscire dal campo soddisfatti per aver dato il massimo.
A lavoro!