U12: al Torneo Capuzzoni

Solo 2004 in questo torneo di Milano e primo vero test di inizio anno.

Le squadre sono venti in quattro gironi da cinque per un livello complessivamente alto.

Nel girone eliminatorio incontriamo quattro squadre, il Colorno, il Parco Sempione, Il Petrarca e il Milano 2.

Dopo una lunga attivazione dove i nostri ragazzi mostrano calma e concentrazione, affrontiamo la prima partita con sicurezza tenendo le redini del gioco per tutti i dieci minuti. Oggi risulta fondamentale non  un attimo di disattenzione se si vuole arrivare alla finale pomeridiana, per qualsiasi posto sul podio.

Oggi più che mai siamo un’under 12 e la differenza fisica che balzava all’occhio lo scorso anno, a nostro sfavore, quest’anno non c’è.

Gli sguardi timorosi dei nostri nei confronti degli altri, hanno lasciato il posto alla consapevolezza di essere i “grandi” della categoria ma, soprattutto, di essere un gruppo unito che si allena quattro volte a settimana e che sta crescendo progressivamente.

Il Colorno si rivela una buona squadra e solo una prestazione maiuscola dei nostri, sia sotto l’aspetto fisico e del gioco, ci dà il risultato.

Il programma ci offre respiro tra una partita e l’altra e tempo per recuperare bene e non c’è bisogno di riprendere i ragazzi affinché mantengano la concentrazione.

Il Parco Sempione è il secondo banco di prova. Squadra fisica, riusciamo nell’intento di metterla alla frusta sapendo, in cuor nostro, che l’ostacolo maggiore sarà dopo, con il Petrarca. E ci arriviamo dopo una prestazione un po’ altalenante.

Il Petrarca, una Società dalla lunga tradizione, il rugby italiano, praticamente. E qui sfoggiamo la nostra partita migliore. Difesa arcigna con l’incapacità da parte dei bianconeri di gestire anche un solo pallone in avanzamento. Per contro, palloni di recupero  e gioco veloce negli spazi col risultato di segnare tre mete in dieci minuti, a zero.

Giustificata la grande soddisfazione di tutti a fine partita ma non bisogna abbassare la guardia, Milano 2 ci aspetta. E si ricomincia con lo stesso ritmo, il nostro. Vengono due mete e un appagamento fisiologico a causa del quale prendiamo l’unica meta di questa fase.

Solo il Prato ci divide dalle fasi pomeridiane. Il Prato, nostro ostacolo di sempre con cui, spesso, ci abbiamo rimesso le penne.

Ma oggi noi siamo superiori, nel gioco soprattutto e nel rispetto del regolamento dove, ultimamente, avevamo concesso troppo agli avversari.

La partita è molto tirata e solo una nostra meta nel finale decide le sorti. E per noi è finale!

Lunga l’attesa – nel frattempo dal bellissimo complesso sportivo del Saini ci siamo trasferiti al Curioni – dove i ragazzi trovano il tempo di rilassarsi senza perdere di vista l’obiettivo che ci attende, il Verona.

Qualche acciacco mattutino si fa sentire, ricominciamo a muoverci e prendiamo confidenza con nuovo terreno, un sintetico perfetto per noi.

Difficile scegliere i dodici che devono entrare in campo, tutti meriterebbero di esserci da subito. Finalmente si comincia.

Abbiamo già cinquanta minuti nelle gambe e col Verona affrontiamo due tempi da otto minuti.

Iniziamo contratti, timidi. Il Verona è una buona squadra che lasciamo giocare senza mostrare quella decisione espressa in precedenza. Passano i minuti e, piano piano, proviamo a riprendere le redini del gioco. Abbiamo capito che si può fare. Il primo tempo finisce zero a zero.

Il tempo di qualche consiglio, di focalizzare l’attenzione ed ecco il secondo tempo che auspichi fatto di azioni avanzanti, di palloni gestiti, di difesa e di recuperi ma, soprattutto di meta. E dopo questa, quattro minuti arrembanti del Verona ma oggi siamo noi i primi della classe, in attacco e in difesa. Il Verona ci guarda esultare.

Meritato il risultato che premia la squadra che dall’inizio alla fine ha giocato con la sicurezza di chi sa di lavorare bene mostrando, certamente, qualche individualità, ma su tutto un gruppo coeso che non ha mostrato falle negli avvicendamenti dei diciotto ragazzi. Un gruppo che ha varcato la linea di meta avversaria dieci volte su sei partite, subendo una sola meta.

Siamo noi oggi ad alzare la coppa dei primi ma, come sottolineato ai ragazzi, questo è solo il primo passo.

Un ringraziamento particolare ai tanti genitori accorsi a sostenere la squadra.

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