TUTTE LE STRADE PORTANO…..IN TOSCANA

Firenze e Prato domenica saranno teatro di tre importanti momenti per la Capitolina dal punto di vista sportivo per la stagione corrente.

Prato ospiterà la Tappa Finale del Superchallenge U14, la fine di un percorso di tornei durante i quali i nostri ragazzi si sono potuti confrontare con squadre di tutta Italia e spesso di ottimo livello. Un percorso di crescita sotto tutti i punti di vista della prestazione; un percorso che in U14 inizia a prendere una consistenza maggiore e che necessita di questi momenti di verifica per permette ai giocatori di vivere maggiori e diverse difficoltà, fondamentali per stimolare uno sviluppo.

Firenze invece ospiterà due incontri: la U18 giocherà con il Firenze un sorta di semifinale nazionale, essendo le due squadre prima e seconda del girone finale.

Infine la U16 disputerà la finale del Trofeo Mario Lodigiani, ossia la finale Nazionale di categoria. Una finale che, come tutti le finali, non può essere considerata una partita normale ma che deve essere interpretata dai giocatori come se fosse una partita normale.

“Ricordati di dimenticare ciò che non ti è utile”. Un mantra che una recente medaglia d’oro di tiro alle Olimpiadi di Londra recita per potere indirizzare la propria attenzione li dove serve, gestendo, e non eliminando perché è impossibile, l’ansia nello sparare l’ultimo colpo verso il podio. E così i nostri ragazzi devono imparare a fare: inutile pensare a ciò che non serve li ed in quel momento e che non possa da loro stessi essere gestito. Piuttosto pensare che raggiungere una finale è il risultato non solo di un anno ma di un lungo percorso di formazione, che hanno iniziato tanti anni fà e che ad esempio ha permesso loro di giocare con estrema lucidità e consapevolezza la difficile semifinale con il Granducato, riuscendo anche quando tutto sembrava compromesso, a tirare fuori le proprie capacità al momento giusto. Con approccio sereno e con confidenza, che è ben diverso dall’essere presuntuosi.

La finale di domenica non sarà una partita qualunque per i ragazzi, e lo sarà ancora meno per l’intero club. Sarà infatti la quinta finale da disputarsi in sei stagioni sportive consecutive. E poiché nello sport le coincidenze e le casualità non esistono, questo non può che essere il frutto di un lavoro continuo, impegnativo e qualitativo fatto dall’intero club. Sicuramente l’area tecnica, più direttamente coinvolta, è il primo artefice, ma senza l’apporto di tutte le varie funzioni e senza il contesto che anima la Capitolina, da soli non si ottengono questi risultati.

Questo importante ciclo è iniziato nel 2011 con una finale proprio con il Rovigo gli stessi avversari di domenica, vinta a Parma con allenatori Orsini, Lo Greco e Antonini; passando poi per la finale di Firenze persa con il Benetton, le due vinte a Colorno con Benetton e Asr Milano. Un cammino impressionante che ha coinvolto atleti di ben sette annualità comprese tra il 1995 e il 2001.

Le coincidenze nello sport non esistono. I risultati sono sempre e solo il frutto dell’allenamento e di un sistema organizzato che si imperni però in un forte contesto basato sui valori. Da sempre la Capitolina ha cercato e cerca in continuazione di mettere in campo e di migliorare costantemente.

Forza ragazzi

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