Toccati: sabato al mare

Ph.A.Agosta

Sabato 26 settembre c’è stato il quarto incontro annuale della squadra di Rugby Touch de I Toccati dell’Unione Rugby Capitolina alla Rambla di Maccarese. 

“Base segreta” e seconda casa dell’eclettica famiglia intergenerazionale , è un luogo di pace immerso nella pineta, Riserva Naturale del litorale romano a nord del fiume Arrone, emissario del lago di Bracciano che la separa dalla più blasonata Fregene.

I romani, si sa, hanno il sole nelle viscere e un’esilarante ossessione per ogni transito di nuvola, quasi fosse in dovere di comunicargli in anticipo le proprie intenzioni. Dopo un toto meteo durato giorni,  ha vinto la voglia di incontrarsi sotto qualunque cielo e ha funzionato. 

Alessandro Spada, efficiente istrione di casa, schiera quattro squadre miste ed equilibrate che si confrontano a ritmi intensi, a piedi nudi. 

Ph.A.Agosta
  1. I Green, nuove leve capitanate e istruite alla perfezione da Pierfrancesco Carpitelli,  I Turchi di Stefania Cerbara (a omaggiare l’amico in campo Franco Turco e sua figlia Chiara all’esordio); gli Anziani (dalla presenza in campo degli amici di Anzio) guidati da Sandro Romani;  i Gin Gin (in riferimento alla ludica bevanda prodotta e offerta dal compagno Jara Scialoja), capitanati da Livio Raimondo, Toccato e Responsabile della categoria U8 del Club.

Scenografica la mezzora di attivazione che anticipa il gioco, sotto un cielo lattiginoso, un mare increspato e qualche airone che svolazza nell’aria settembrina.

Ogni squadra gioca tre partite (non pochissime su un terreno sabbioso), due tempi da cinque minuti; i giovanissimi scontano l’inesperienza sulla sabbia e il campo stretto a vantaggio dei più navigati compagni: con l’andare del gioco mettono a fuoco le coordinate prevalendo nettamente, tonici, velocissimi. A turno gli arbitraggi e il supporto dei guardalinee, le ultime tre partite sotto l’occhio attento di Angelo Artusi, riferimento d’esperienza e di stile per ogni Toccato. Data la natura della sabbia che camuffa le linee nonostante i conetti, non mancano le “mete” in tuffo prima della linea stabilita. Con un buon equilibrio complessivo e senza tensioni in campo, i Green si aggiudicano la vittoria e a una mezzora dall’apocalisse, i più temerari si tuffano in mare.

Ph.A.Agosta

Sono tempi duri per la convivialità, ma resta un elemento irrinunciabile sia pur con l’attenzione di fondo che penalizza il calore del linguaggio non verbale. Le toccate siedono al tavolo, donne diverse dall’unico tratto comune nel contegno da leonesse che sempre le contraddistingue e le rende uniche. Il tavolo degli uomini è un’inesauribile riserva di battute goliardiche e una lezione di vita per quella semplicità di stare al mondo, come al ristorante, che è solo loro. I figli, appartati, custodiscono gelosamente le faccende segrete della cucciolata e un angolo di pizza nella mano.  

Le conversazioni si sovrappongono a fatica agli scrosci del temporale, poi il suono della chitarra spazza via tutto, anche i pensieri: un coro di voci liberatorio si insinua dappertutto, tra i tavoli, dietro le finestre, fino al mare.

Impeccabili gli organizzatori nel realizzare l’universale messaggio multitasking, più ambizioso di un semplice incontro del weekend: giocate a qualunque età, accaparratevi il diritto a una risata, bagnatevi le scarpe, mangiate bene, prendetela con leggerezza (benché distanziati).

Maria Palombella

Torna in alto