Appuntamento al campo alle 9,45. Tutti puntuali o quasi. Ognuno di noi arriva con il suo peso nel cuore e con i suoi pensieri nella testa. Io sono senza energie. Siamo in 10. Tre macchine, si parte. 400-500 km in 1 giorno. Ne vale la pena?
La nostra prima meta la facciamo, come sempre, a Caianello. Sorrisi, sguardi e risa e incitamenti: dai che ce la possiamo fare a fare il nostro e, come ha detto ieri qualcuno “tranquilli, nelle difficoltà escono le palle”! E noi, affrontiamo la nostra prima difficoltà seria: il panino con la bufala e il prosciutto. Si ride si scherza, ci si comincia a prendere in giro. Riparte una squadra.
Calorosa ed amichevole l’accoglienza. Il riscaldamento tutti insieme con molta fraternità. Nina guida le donne del Napoli a strutturare la freccia: l’Aquila e il Benevento fecero così con noi all’inizio e gliene siamo grati.
Inizia il torneo con una bella marcia dei Bersaglieri in onore di Guido Chiavelli Fondatore del Bersaglieri Sannio: è già una festa.
Il Presidente di Italia Touch Stefano Della Vedova, e l’arbitro Marco Aurelio con la loro presenza, la loro guida ed i loro suggerimenti danno garanzia di equilibrio e buona disciplina del torneo. A loro i nostri ringraziamenti.
Prima partita Capitolina – Aquila, poi il Napoli infine i Bersaglieri Sanniti. Squadre degne del massimo rispetto. Siamo da subito una squadra unita, minuto dopo minuto sempre più concentrati. Giochiamo con serenità, ci incitiamo, ci sosteniamo, chiediamo cambi in continuazione, ci concentriamo sulla difesa, non ci sono critiche né chiacchiere a bordo campo. Tutti pronti al sostegno ed al supporto. Ognuno dà il meglio di sé, il massimo che può, forza ed attitudini personali messe a disposizione della squadra. Giochiamo con spensieratezza e lucidità, richiamati sempre all’umiltà dal Nostro. Raccogliamo i frutti del tanto lavoro, della concentrazione, del rispetto, dell’entusiasmo, dell’autocontrollo, di allenamenti, di risate, di discussioni, di corse lacrime e sudore. In campo ci siamo tutti, quelli venuti a Napoli e quelli rimasti a Roma. Sono passati tre anni e dal primo torneo è un’esperienza totalmente diversa. I miglioramenti ci sono e si vedono, siamo soddisfatti, ci siamo divertiti. Da qui dobbiamo ripartire con umiltà ed un pizzico di fierezza. Oggi abbiamo portato la fatica ed i sacrifici di tutti i Toccati, nessuno escluso, e se non lo ricordassimo ci pensa Sauron a ricordarcelo nell’ultimo, virtuale, abbraccio di squadra.
Al terzo tempo poi … Un gran freddo riscaldato dall’allegria di amici sempre più cari. Si condivide, si ride, si scherza.
Ne valeva la pena? Ne vale la pena sempre. Anche quando fai tutto e perdi. Ma a volte, addirittura, vinci pure.