Ieri si è svolta ad Anzio l’ultima tappa del circuito touch. ( dicono di noi )
Flaggers e Toccati, con la nuova maglia uguale per tutti, hanno messo in campo tre squadre miste.
Questo il commento di una flagger e di un toccato.
“Perché non vieni a provare un allenamento di touch? Vieni solo per una prova, tanto ti devo convincere solo la prima volta, poi torni!”
E’ iniziata così, con Serena che mi diceva questa frase ed io che pensavo: “seeeeeee …. Tu non me conosci Sere’…. Certo però, provare non mi costa niente …. Tanto poi non torno sicuro …”
A quella prova ci sono andata …. e sono andata a tutte quelle successive, dal 6 dicembre 2016. Da quel giorno gli allenamenti me li sono fatti praticamente tutti. Ogni sabato mattina (anche dopo aver dormito 3 ore), ogni martedì sera (anche con -5°). Pensando ogni volta “ma chi me lo fa fare?????” e sentendomi dire altrettante volte, da chi non sa che si perde, “ma chi te lo fa fare????”.
La risposta è in giornate come quella di ieri. C’è talmente tanta voglia di stare insieme, divertirsi, giocare, che una squadra non basta e non ne bastano neanche 2 … c’è chi non si sente all’altezza e spera di restare in panchina, chi vuole giocare a tutti i costi, pure senza un occhio, chi si vuole solo divertire, chi vuole vincere a tutti i costi, chi ha paura di farsi male … tutti lì, tutti insieme. Perché poi, alla fine, quello che vuole stare in panchina, non vede l’ora di entrare in campo; quello che vuole giocare a tutti i costi, si preoccupa per chi “sta fuori da troppo tempo, gli do il cambio”; quello che si vuole solo divertire, quando vince si diverte di più; quello che vuole vincere a tutti i costi, pure se non vince, s’è divertito da matti e chi ha paura di farsi male, con la forza di tutti gli altri, entra in campo e va a finire che vince pure.
E dopo c’è il Cacchione, che pure se qualcosa è andato storto, ti rimette in pace col mondo.
Cosa vuol dire cercare di imparare un nuovo sport quando i 40 sono passati ?
Cosa vuol dire trovarsi quasi senza pensarci alle ore 21 in un campo di erba finta col microclima terribile di via Flaminia ?
Vuol dire, non a caso, Unione!
Di un gruppo assolutamente eterogeneo ma accumunato da una nuova travolgente passione, scoprisi “atleti” insieme
Se si vince o si perde non importa, bisogna solo vedere come si vince e come si perde, noi lo facciamo insieme e quindi ogni vittoria è più bella ed ogni sconfitta meno pesante
Ieri al di là dei risultati del campo la nostra vittoria è stata quella di mettere in campo quasi 30 persone che hanno dato tutto sul prato, lasciandovi sudore, lacrime e sangue.
Bellissimo lo spirito inclusivo che ci accomuna e che ci spinge a togliere gli scarpini dal chiodo ove qualcuno li aveva appesi anni prima ovvero ad andare a comprarli con la consulenza dei più esperti figli o addirittura a rubarli a loro
Passione per il gioco certo, ma forse passione per le persone che compongono questo gruppo, sentimenti che ti portano a cucinare con gli scarpini ai piedi per dar loro una forma, a salire su una sedia per animare ancor di più una serata, a sgolarsi a bordo campo per spingere un compagno oltre quella maledetta linea o ad affiancarlo per calmarlo quando viene invitato ad una discussione nel parcheggio…..e tanti tanti comportamenti, tutti elementi di una pozione magica che ti fa correre tanto di più e non è doping
La palla ovale è l’elemento catalizzatore di tanta positività
Sinceramente senza questo gruppo non sarei sceso in campo e, visto come stanno andando le cose non me lo sarei perdonato.