Veterani vs Richmond Heavies

24733051460_ba6832f615_zCome è d’abitudine in occasione delle partite casalinghe del 6 Nazioni, anche quest’anno, in occasione della partita Italia Inghilterra, sabato 13 febbraio, la Capitolina ha avuto il piacere di ospitare una squadra inglese ed in questa occasione e’ venuta in Tournee’ la squadra londinese dei Richmond Heavies, formazione ricca di storia e tradizione.

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Ubicato nella zona sud ovest di Londra (Richmond per l’appunto), il Richmond Footbal Club è stato fondato nel 1861, ed ha disputato la prima partita tra clubs nel 1864, contro i Blackheat. È inoltre uno degli otto clubs ancora in attività ad aver fondato, nel 1871, la RFU (Rugby Football Union). Nella sua storia ha vissuto alterne fortune, passando dalla partecipazione al campionato di Ia divisione inglese a difficoltà economiche che lo hanno portato molto vicino allo scioglimento. Ad oggi il club, con il primo 15, milita nella terza divisione inglese, ma è anche molto attivo sia nel settore femminile che giovanile, oltre che in quello Old, dove la squadra prende il nome di Richmond Heavies (I “pesanti di Richmond”), nome assolutamente meritato vista la stazza dei giocatori.

Tornando al campo, occorre dire che il meteo assolutamente bizzarro cui ci siamo ultimamente abituati ci ha regalato ancora una volta tempo splendido e temperature più proprie di una giornata di fine primavera che di fine inverno.

Anche troppo, visto che qualcuno tra i giocatori britannici è arrivato a rimpiangere la pioggia ed il freddo lasciato in madrepatria. Ma è stato solo un attimo. Dopo aver stabilito le “regole del gioco” (invero un poco inusuali, visto che mentre i britannici facevano “l’ascensore” in touche, i nostri optavano per una più tradizionale giocata “da terra”, e che inoltre le mete venivano anche “trasformate” dalla piazzola) ed aver provveduto ad integrare la loro squadra con qualche giocatore della Capitolina, la partita cominciava con un avvio “a tutta birra” della squadra ospite, che si portava in vantaggio di due mete a zero. Questo grazie ad un gioco più dinamico ed alla inaspettata velocità dei tre quarti i quali, pur sorpassando in media i 100 kg, mettevano in mostra una dinamicità assolutamente insospettabile vista la stazza ed anche la sagoma di chi non disdegna, appunto, qualche boccale di birra in più.

Seguiva un ritorno di fiamma della Capitolina, la quale sia con azioni manovrate che con “carrettini” ben organizzati riusciva a controbattere colpo su colpo, tant’è che il secondo tempo si chiudeva sul tre pari.

Ma gli inglesi sono sicuramente dei mestieranti molto esperti, e lo hanno dimostrato in più di un’occasione; in particolare quando riuscivano ad annullare una azione di forza della Capitolina riuscendo a tenere alta la palla in meta, e la seconda volta su una penetrazione dell’Orco Siculo (alias Fortunato Oteri) quando il placcatore, con Orco lanciato in meta, riusciva a fargli “scoppiare” il pallone tra le mani non permettendogli di schiacciare. E non si arrendono mai.

Infatti durante l’ultima fase di gioco, riuscivano a segnare la meta della vittoria, con la partita che si chiudeva quattro mete a tre per gli ospiti. Una vittoria di misura insomma, che non ha fatto assolutamente sfigurare i nostri e che, con un po’ più di fortuna, avrebbe potuto chiudersi in maniera diversa.

Alla partita è seguito il terzo tempo, nel quale ovviamente non potevano mancare abbondanti dosi di pastasciutta, carne e patate, il tutto condito da abbondanti dosi di birra e non solo, per la gioia di ospiti e Capitolini (con più di uno che ha forse subito più le dosi di alcool che i placcaggi in campo…). È stata anche un’occasione per esibire le rispettive doti canore, anche se bisogna ammettere che il livello della performance è andato decrescendo esponenzialmente con l’aumentare del tasso alcolico nel sangue dei cantori.

Durante il terzo tempo è avvenuto anche il tradizionale scambio di doni tra le due squadre, con il Richmond Heavies che ha invitato i senatori della Capitolina a Londra per l’anno prossimo, in occasione della partita

Inghilterra Italia. Un’altra gradita ed inaspettata sorpresa è stato il regalo fatto dagli Heavies ai giocatori della Capitolina che ne hanno rinforzato le fila. Ad ognuno di essi è andata in dono la maglia con cui hanno giocato, e chi mastica di rugby sa come la maglia, per un rugbista, abbia un particolare significato.

Al terzo tempo è seguita poi la visione, presso la Club House, delle partite in programma (Francia – Irlanda e Scozia-Galles) mentre alcuni, chiamati da più pressanti impegni, lasciavano il club.

Insomma, un’altra bella giornata di rugby, come ormai è abitudine alla Capitolina, benedetta sicuramente da un clima favorevole e dallo spirito che accomuna Heavies e Capitolina, ovvero divertirsi assieme giocando, accettando il verdetto del campo con il sorriso sulle labbra, e fare festa poi tutti assieme celebrando così la comune fratellanza che unisce tutti coloro che, differenti per luogo di nascita, lingua ed abitudini, hanno in comune la passione per la palla ovale e per i valori che essa rappresenta e incarna.

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