Alfieri, Aloisi, Carpitelli, Cavallari, Cenci, De Luca, Gabrielli, Iscaro, Luna, Lustri, Masotto, Montuori, Ribechi, Sanseverino, Schirripa, Scipione, Stefanoni, Turco.
Se volessimo rievocare gli avvenimenti storici, oggi si potrebbe parlare di guerra lampo. Con Italia – Inghilterra alle 15, tutti avevamo fretta di chiudere e bene. E così abbiamo fatto. Due gironi da quattro squadre e l’esordio con Fiumicino, tante mete in dodici minuti – troppo il divario di esperienza tra le due compagini – e i nostri giocatori ad alternarsi in campo con disciplina tattica ma con ancora problemi di velocizzazione nei punti di incontro e nella profondità offensiva. Ordinata la difesa ma poco avanzante. E’ la volta della Lazio ma oggi siamo decisi a fare bene, molto bene. Miglioriamo la velocità di esecuzione e il gioco ne trae vantaggio. Tutti fanno la loro parte con dedizione, sacrificio e spirito di gruppo. Nel tutto, eccellenti colpi di classe che rendono piacevole il prodotto. Migliorano sia l’aspetto offensivo che quello difensivo. Arriviamo alla terza partita con Villa bianco con tante mete fatte nel carniere e nessuna subita. Il Villa gioca in casa e ci tiene a fare bene ma oggi non abbiamo rivali. Siamo in finale con l’altra Lazio. Dodici minuti ci dividono dal gradino dei migliori del torneo e i nostri, con pazienza e senza affanno, macinano gioco. Da un recupero difensivo nasce la più bella meta della nostra giornata, sapendoci sottrarre alla pressione avversaria, scaricando al compagno avanzante nella giusta profondità e sfidando l’avversario con sostegno sull’asse, due volte. Da applausi a scena aperta. Con i biancoazzurri la sola meta al passivo del torneo in una dormita generale da un loro calcio di avvio. Peccato questo neo in una giornata da incorniciare dove 2004 e 2005 hanno saputo intendersi alla perfezione, senza stelle né comprimari. Al termine, la premiazione con la coppa dalle mani di Salvatore Gallo, presidente e anima del Villa Pamphili. Peccato non esserci.