Under 8 @ Viterbo & Montevirginio

Un altro piovoso weekend ha bagnato le prestazioni dei nostri Under 8, ospiti del Viterbo e del Montevirginio.

Buona lettura!

Viterbo

Questa domenica i piccoli urchini sono stati protagonisti del quarto appuntamento della stagione: Raggruppamento a Viterbo. La giornata ancora una volta si presenta nuvola e con pioggia.

Ci presentiamo con una squadra mista composta da 7 giocatori ( 2011 e 2012 ). Giochiamo in tutto 3 partite ,di 10 minuti l una.

A livello tecnico ,ottimo l avanzamento offensivo e anche la pressione/avanzamento in difesa. Il sostegno è stato ottimo in molte occasioni. Complessivamente si sono viste belle cose nell’intera giornata. Su altre bisogna ancora lavorare,ma la strada intrapresa è quella giusta.

Sottolineamo ancora una volta il senso di squadra che comincia a vedersi e l’amalgama fra i più piccoli e più grandi,e non per ultimo, ancora una volta, la voglia di lottare e giocare e di  divertirsi nonostante, la pioggia ,il fango e il freddo. Elementi che ricordo nel nostro sport sono tutt’altro che eccezionali. BRAVISSIMI.

Un grazie alle nostre dirigenti accompagnatrici Nina e Michela, per l’ottimo aiuto dato. E un grazie ai genitori per la pazienza e la disponibilità.

Livio Raimondo

Montevirginio

Domenica mattina a Montevirginio si è svolto il raggruppamento della categoria Under 8 della Capitolina, i nostri Urchini si sono confrontati con entusiasmo grinta e concentrazione con le altre squadre partecipanti:  Civitavecchia, Montevirginio,  Fiumicino e Oriolo Rugby.

 Ottimo il risultato: tanto gioco, mete e divertimento da parte di un pubblico partecipe e attento nonostante una pioggia che non ha fatto sconti a nessuno per l’intera mattinata. 

Naturalmente, secondo natura, i genitori tradiscono un’iniziale buffa frenesia da acquazzone, preoccupati e indaffarati nel tentativo di salvare almeno un angolo della propria giacca o di quella del figlio.

La consueta tappa al bar in attesa di guardarli giocare è già ricca di contenuti: un tappeto di ombrelli gocciolosi all’ingresso,  piumini che si strusciano in fila nell’odore pungente del caffè, fratellini che giocano assonnati con l’impronta del bicchiere sul tavolino. 

Ma ecco che iniziano a giocare: si esce fuori  e il campo regala un affresco di assoluta bellezza. Gli Urchini,  in un’unica festosa nuvola blu e amaranto, perfettamente a loro agio, corrono, cadono, si abbracciano, inseguono il pallone  in una specie di rito tutto loro che è qualcosa che va persino oltre lo sport, o è semplicemente ciò che dovrebbe sempre essere.

 Consapevoli del loro gioco, far avanzare la palla nel cuore del “territorio nemico”, lo fanno divertendosi davvero, lo fanno col muso inzaccherato, coi calzettoni zuppi, tutti insieme, vincendo alcune partite, perdendone altre, sgranando sorrisi, asciugando qualche lacrima, senza mollare un minuto. 

Poi tutti nello spogliatoio, qualche paradenti sparso, forgiato dal senso di libertà di esprimere se stessi in una squadra sola: per alcuni genitori è forse la prima doccia fuori casa, si capisce subito che è vietato tentare di dare ordine all’allegria di quel caos. Si torna a casa contenti di questa scenografica lezione di stile da parte dei giocatori. 

E’ il quattro novembre 2018, cento anni dalla fine della prima guerra mondiale per l’Italia, c’è da chiedersi come sarebbe andata se se la fossero giocata così.

Maria Palombella 

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