Sono cresciuta sui campi da rugby…non per volontà ma per necessità, sorella di un piccolo rugbista ho passato i miei pomeriggi accanto al campo da gioco. Ho visto mio fratello crescere insieme ai suoi compagni e sono cresciuta con loro.
Parecchie volte mi sono ritrovata su un pullman ad ascoltare le canzoni provenienti dagli ultimi posti, costretta a vedere altri campi da rugby e ad aspettare fuori dagli spogliatoi interminabili docce. Ora che sono mamma ho fatto una scelta. Ho voluto che mio figlio vivesse secondo i principi con cui ho visto crescere i miei amici e la persona che ho voluto sposare e, oggi più che mai, ne sono felice.
Qualche sabato fa mi sono ritrovata di nuovo in trasferta, nuovamente su un pullman…non per necessità ma per volontà. Ho scelto di accompagnare l’U8 a Prato. È stato un privilegio poterlo fare, poter vivere un’ esperienza come questa. Vedere i bambini affrontare le loro piccole paure, vederli capire che alcuni timori sono comuni, vederli farsi forza a vicenda e insieme superare i piccoli momenti di sconforto. Perchè la cosa bella dei bambini, a differenza di noi adulti, è che vivono lo sport con semplicità e naturalezza e le emozioni provocate da vittorie e da sconfitte, durano qualche minuto per poi essere accantonate per affrontare una nuova partita senza pensieri, calcoli o tarli.
È bello vederli crescere insieme, vedere come riescono a cavarsela da soli. Piccole grandi vittorie che prescindono la prestazione sportiva.
Perché loro sono una squadra e incredibilmente, forse inconsapevolmente si comportano come tale…pronti a sostenersi, applaudirsi e incoraggiarsi. Mai una parola di troppo, mai qualcuno che non si sia mostrato felice per una bella azione di un compagno o preoccupato per il timore di un amico. Perché una squadra è questo: le vittorie come le sconfitte sono di tutti….per le prime si gioisce tutti insieme, le seconde si affrontano e insieme forse si superano prima.
Non sono stata parte della squadra, non lo sarò mai, ma ho avuto il privilegio di essere uno spettatore speciale.
Grazie a tutti.
Federica Verzi