Valerio (o San Isidro se preferite)

10 Marzo 2017

Ciao a tutti,

è con grande piacere che dal Novembre scorso ho iniziato questa collaborazione con il sito.

Mi presento, mi chiamo Valerio Serpicelli, ho giocato in giovanile con la Primavera, la vecchia Lazio & Primavera e il CUS Roma, ho militato anche un periodo in Serie B sempre al CUS, attualmente mi diverto a praticare questo bellissimo sport a livello amatoriale, per lo più con gli old.

Sono stato tuttavia conosciuto come “San Isidro”, il nick con il quale commento sul noto blog OnRugby, in passato assiduamente, al momento meno attivamente per questioni di tempo, anche se le mie cronache sulle partite del rugby romano cerco di non farle mancare mai nei vari post.

Ho sempre commentato su OnRubgy per passione e per il piacere di scrivere di palla ovale, mai avrei pensato che i miei resoconti fossero letti da così tanti, soprattutto alla Capitolina, dove tra l’altro ho acquisito maggiore visibilità grazie al video che preparai l’anno scorso sulla storia dell’URC per la trasmissione di Rete Sole “Mi scusi sua Eccellenza”. In proposito ci tenevo a ringraziare pubblicamentIMG-20170310-WA0026e Alessandro Masetti e Carlo Diana che già dalla fine della stagione passata mi hanno invitato a collaborare per il sito. Ci tengo comunque a precisare che le mie cronache sulle gare della Capitolina non sono nient’altro che i commenti che posto su OnRugby e che poi passo in copia al sito, vorrei poi sottolineare che i miei resoconti non vogliono assolutamente sostituirsi alle cronache tecniche dello staff, ma sono più che altro una descrizione della partita raccontata da un punto di vista esterno, ovvero da quello di un appassionato e di uno spettatore. Ad ogni modo non mancheranno prossimamente miei articoli per la rubrica “Stanza Ovale”. Per quanto riguarda la storia del club che è stata pubblicata sul sito in tre puntate nel Dicembre scorso, si tratta di un mio lungo commento che scrissi sul blog un anno prima quando OnRugby aveva iniziato a fare gli speciali sulle squadre di Serie A, l’ho scritto di getto in base ai miei ricordi, infatti ne approfitto per correggere una mia imprecisione, la prima retrocessione della Capitolina non fu dalla C1 alla C2, ma dalla B alla C1.

Ah, perché “San Isidro”? Ho scelto questo nick per la mia passione per il rugby argentino e San Isidro è simbolicamente la capitale della palla ovale albiceleste, il partido della Grande Buenos Aires dove hanno sede i due club più blasonati del Paese sudamericano, il CASI (Club Atletico San Isidro) e il SIC (San Isidro Club), affettivamente sono legato al primo, anche perché, leggenda vuole, che i colori della Rugby Roma (la squadra che ho sempre tifato negli anni di massima serie, non me ne vogliano gli urchini) derivino proprio da quelli dell’equipo de Acassuso.

Vorrei poi spendere qualche parola sulla bella realtà che è la Capitolina. Il lavoro dell’URC in tutti questi anni è stato enorme dal punto di vista della formazione e il modello della società bluamaranto dovrebbe essere preso come riferimento da molti altri club: investimento sul vivaio e un gruppo seniores amatoriale che poggia essenzialmente su ragazzi formati in casa (e oggi l’80/90% degli atleti della prima squadra e della cadetta sono tutti di scuola urchina o comunque in diversi hanno terminato la loro formazione giovanile lì provenendo da altri club). Sotto l’aspetto conviviale, andare alla Capitolina è sempre un piacere, pranzo economico, abbondante e di notevole qualità all’Hostaria del Campo, birra (o caffè) e chiacchiere in Club House (se fa freddo di fronte al camino), poi partita dalla tribuna o dalle staccionate e di solito con la Serie A o con la Serie B non ci si annoia mai. Inoltre, da appassionato al rugby argentino, quando sono all’URC mi sento sempre a mio agio, al ristorante si possono ammirare le maglie di prestigiosi club de la URBA come quella dell’Atletico del Rosario, del Belgrano Athletic e del Banco Nacion, in Club House le cravatte del Regatas de Bella Vista, del La Plata e non solo, ma anche lo stendardo del La Salle, tutti doni dei numerosi argentini che sono passati per la Capitolina. E proprio la struttura dell’URC a via Flaminia mi ricorda molto quella di un club argentino: parco giochi per bambini, shop, luoghi per mangiare e per attività ricreative, un impianto che solo poche altre società in Italia hanno la fortuna di avere e che in un certo senso contribuisce a sviluppare maggiormente una vita di club.

A tutti i ragazzi del primo XV (diversi dei quali ho avuto il piacere di affrontarli da avversari nel mio periodo giovanile) faccio un sentito in bocca al lupo per il proseguimento della stagione, sono convinto che questo gruppo abbia tutte le potenzialità e le qualità per fare meglio, intanto domenica scorsa contro il Noceto è arrivata una bella reazione.

Ai cadetti invece faccio i complimenti per il bel campionato che stanno disputando in Serie B, una buona parte di atleti del secondo XV che ho visto giocare probabilmente non sfigurerebbe ad una categoria superiore.

Un caro saluto infine a tutti i membri (soci, staff e giocatori di qualsiasi categoria) dell’Unione Rugby Capitolina

Valerio (o San Isidro se preferite)

 

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