U12 Torneo Montalto-La Cronaca

2 Marzo 2016

Torneo Montalto u.12

Alfieri, Carlesimo, Carpitelli, Erra, Ferrari, Filippucci, Girelli, Iscaro, Lichino, Mastrodomenico, Montuori, Ribechi, Schirripa, Sebastianelli, Siciliano, Stefanoni, Torrisi, Turco.

 

Questa è una di quelle occasioni dove i ragazzi la concentrazione la mostrano da subito e così è stato. Piuttosto avevamo chiesto che mostrassero tenuta mentale per tutto il torneo, sfoderando la migliore prestazione proprio nell’ultima partita. Quello che è mancato è stato quel pizzico di esperienza e malizia nell’affrontare le due partite del girone delle semifinali, rispettivamente con L’Aquila e Lazio. Ma andiamo per ordine. In una giornata plumbea con la costante minaccia della pioggia, ci troviamo a giocare sul terreno erboso con Colorno e Partenope. Iniziamo forte con un ritmo alto e martelliamo i biancorossi emiliani che già avevamo incontrato nel torneo di Milano. Perentoria la nostra prestazione fatta di salita difensiva e interventi che non lasciano spazio. In attacco, altrettanto incisive le nostre azioni. Il risultato ci dà ragione e andiamo ad affrontare la Partenope con animo più leggero, il ghiaccio è già rotto. Gli amici napoletani, reduci anche da un viaggio che ha preso le mosse molto presto, non si rivelano un ostacolo insormontabile, troppa la nostra voglia di accedere alla fase successiva come prima del minigirone. La semifinale a tre è nostra. Iniziamo con gli abruzzesi, squadra coriacea. Abbiamo il pallino del gioco ma manchiamo di lucidità. Andiamo più volte vicino alla meta ma senza concretizzare. Oltretutto, non riusciamo ad interpretare bene come attaccare e la foga ci porta a sbattere contro il muro neroverde anzichè aggirarlo. Finisce due mete ad una per noi ma abbiamo fallito un’occasione per un bottino maggiore. A seguire i biancazzurri laziali, come detto. Squadra pesante che si mostra brava più a distruggere che a costruire e che affida al gioco al piede le sue iniziative offensive. Soffriamo, innervosendoci e mancando di lucidità al momento di concludere. E’ zero a zero. Ed è la differenza mete a condannarci alla finale per il terzo posto contro Milano avendo, la Lazio, battuto L’Aquila per tre mete a zero. Delusi ma non abbattuti incontriamo i lombardi che schiacciamo nella loro metà campo. Per contro, calci lunghi e avanzamento a metterci in difficoltà, da cui scaturisce la loro meta del pareggio. Ma è qui che si vede la squadra. Risaliamo il campo con un possesso palla degno di una squadra di livello superiore e dopo un batti e ribatti entriamo di forza nell’area di meta avversaria con tutta la nostra potenza e rabbia; è quella del due a uno, meritato, che pone fine ad una partita maschia che ha messo in risalto il carattere dei nostri. Così si chiude il nostro torneo, testando anche le nostre capacità di giocare su un campo reso viscido dalla pioggia nel frattempo caduta copiosamente prima dell’ultimo incontro. Un torneo che chiudiamo con due  mete al passivo e nessuna sconfitta ma che, soprattutto, ha messo in evidenza una squadra forte mentalmente che ha margini di miglioramento che potrà dimostrare, come 2004, già dal prossimo torneo Milani di Rovigo, un appuntamento per il quale ci faremo trovare pronti mettendo a frutto anche questa giornata.

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