Stanza Ovale: le ragazze del Flag Rugby 26.1.2016

28 Gennaio 2016

C’è qualcosa di impalpabile che accomuna le signore che il sabato mattina alle 9,30 si radunano al Campo. Non l’età, né la forma sportiva, né l’esperienza specifica. Parlerei piuttosto di energia.

E un’altra cosa : l ‘adesione ad uno sport come il rugby attraverso i propri figli e il desiderio di parteciparne fino in fondo.

L’allenamento parte con la leggiadria che solo un gruppo di signore, supportate dagli allenatori, può trovare. Una battuta, un vezzo, un accenno alle cose da fare. Di fondo la voglia di divertirsi e di mettersi alla prova. Non lasciatevi ingannare però, le cose qui si prendono sul serio.

Tutte diverse. Nelle brevi conversazioni fra un’esercizio e un’altro ci si racconta. Si parte con la corsa e i passaggi, guai in avanti!. Già dalla seconda volta si diventa più coese, più coordinate.

Non tutte si conoscono. Le categorie dei figli sono rappresentate quasi per intero : dalle più giovani con figli in U6 alle veterane dell’accompagnamento, con figli in U21. Ci si tramanda, come un testimone, l’esperienza.

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Il riscaldamento, coordinato da Alicia Meille o Andrea Lijoi è articolato. Esercizi per la flessibilità, lo stretching, la potenza. Qualcuna già corre o nuota o va in palestra. Molte sono felici di stare all’aria aperta per fare un’attività sportiva.

Quando sono entrata in campo il primo sabato, ho sorriso fra me e me. Era la prima volta che entravo senza sentirmi di troppo. Le mamme stanno a bordo campo generalmente, a meno che non siano medici o arbitri.

L’allenamento è intenso e piano piano si entra nel vivo. I passaggi, la tecnica. Molte cose le abbiamo già viste fare ai nostri figli. E’ bello fare lo stesso. Si capisce qualcosa di più, non tanto del gioco, ma di quello che vivono.

Arriva il momento in cui ci dividiamo in squadre. I nostri flag attorno alla vita. Siamo tante, ci dividiamo in due partite. Quando ti schieri con la tua squadra è un attimo e poi cerchi  l’unità con le compagne.

Durante il gioco si intravedono le personalità oltre che le capacità specifiche. Le velocissime, le grintose, le sorridenti, le timide, le dubbiose, le strateghe, le entusiaste, le generose.

Finisce la mattinata di allenamento. Ci si raduna e insieme facciamo stretching, commentiamo. Poco a poco si va verso la Club House per un tè e il caldo. Si torna alla leggiadria iniziale, alle cose da fare. Ci salutiamo sapendo che questo appuntamento settimanale è importante. E’ una meta di molte cose. E’ un progetto per tutte noi.

Muriel de Meo Lichino

(Mamma U12)

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