Stanza Ovale: Il (mio) nostro primo terzo tempo

9 Febbraio 2016
Il terzo tempo, l’estensione del momento di gioco, la sua continuità. Quell’area più intima, al di là della linea di meta, in cui l’azione è ferma, ma una mischia di emozioni è dominante.
La stretta di mano che riconcilia le animosità ‘avversarie’.
Un flusso eterogeneo di sensazioni vaganti, miste alla visibile euforia che si accompagna alla carica di adrenalina ancora in circolo. Pensieri dapprima veloci, fuggevoli, che pian piano si riordinano sul respiro che rallenta.
 
Sullo sfondo di un tiepido sabato mattina di febbraio, sul fazzoletto d’erba nell’angolo disegnato dalla staccionata, il primo terzo tempo delle mamme flaggers!
Concentrata su quello spicchio di campo, distribuita su due divani di pelle separati da un tavolo basso imbandito, la nostra totale e disinvolta partecipazione. 
Il piacere di esserci si distingue con nitidezza.
 
Riprendiamo fiato, ci rifocilliamo. Flaggers, allenatori, le giovani ragazze del Terni nostre ospiti, atleti di passaggio, bambini in continuo movimento, un cane che s’intrufola.
Eccoci, posizionati. Qualcuno già molto rilassato sul divanetto, qualcuno in piedi, alcuni seduti a terra, altri appoggiati alla staccionata.
Approfittiamo subito di una bevanda per dissetarci e riscaldarci. Chi sceglie del tè all’inglese, chi preferisce la tisana allo zenzero, chi invece non rinuncia al caffè. Assaggiamo i diversi sapori, dal pane e prosciutto alle frappe di carnevale. Ciambellone, crostate, pasticcini…si sacrifica la dieta, insomma.
 
E tra un boccone e l’altro si articola la conversazione, sciolta, confidenziale. Considerazioni, battute, sorrisi e passaggi di argomenti incrociati, su un fondo condiviso di evidente entusiasmo.
Raccontarsi, scoprirsi, conoscersi, apprezzarsi.
Le differenti personalità, mescolate e amalgamate, ne incorniciano l’intensità e l’unicità come sottolinea Andrea Lijoi: “Unico il terzo tempo di oggi”.
 
E quando poi ci si saluta e ci si allontana, la piacevolezza del tempo insieme ti viene dietro, l’hai respirata, ti ha fatto stare bene e il pensiero la cerca. Si annida nella memoria.
Il primo terzo tempo di noi.
 
 
Angelica Agosta (mamma U12)
1.182 visite

Utenti in linea

49 utenti In linea