Mamma per amore, accompagnatore per passione

21 Giugno 2018

 

Abbiamo approfittato della 10a giornata capitolina per incontrare le nostre mamme che quest’anno hanno accompagnato in trasferta diverse categorie del mini rugby. Davanti la club house, dato il clima di fine stagione, ci hanno svelato i loro pensieri… ascoltiamole…

 

Come ti chiami? … (ok, ma per sicurezza mettiamole in ordine alfabetico… )

Barbara

Federica

Marzia

Michela

Nina

Serena

 

Di che categoria è tuo figlio?

B: ho ben due figli all’Urc, Luigi in Under 10 e Luca in U8

F: Under 10

Ma: Under 10

Mi: Under 6

N: Under 7

S: Under 7

 

Da quando conosci l’Urc?

B: Conosco l’Urc da circa sei anni in pratica da quando Luigi ha iniziato a giocare a rugby …..Ma soprattutto solo grazie a lui

F: Da prima che nascesse

Ma: Da 10 anni

Mi: da 2 anni

N: Da circa 10 anni

S: Dal 2004

 

Come l’hai conosciuta?

B: Luigi aveva 4 anni, un mio amico rugbista gli regalò i biglietti per vedere l’Italia. Da quel momento per intere settimane ci ha chiesto di giocare a rugby: Un pomeriggio passando davanti alla Capitolina disse: ” ho visto un campo da rugby”, decisi di fermarmi. Da quel giorno non siamo più andati via.

F: … allora non hai capito??  ( ndr … ridiamo)

Ma: mio marito ha giocato con la 1a squadra

Mi: attraverso degli amici.

N: Alcuni dei miei amici ci giocavano e il papà di uno di loro è socio fondatore. Il primo approccio personale è stato con il Rugbytots che, in primavera, è ospitato dall’URC

S: da poco specialista in medicina dello sport, ho iniziato a collaborare con il club

 

 

Ci dici il tuo ricordo più bello?

B: Porterò sempre con me la gioia negli occhi di Luigi il suo primo giorno di rugby e le sue parole ad allenamento finito ….”mamma sono felice “……

F: In venti anni i ricordi sono tanti…il primo Natale a casa Tinari, la pasta per il terzo tempo preparata con Lapo Brini, le brevi chiacchiere con con Guglielmo Colussi, le partite al Flaminio dove spostavo lo shop, il primo allenamento di Gian Filippo, il mio primo allenamento sotto la pioggia, e poi…la foto abbracciata a Doug Howlett !!!!! (ndr.. cosa non si sopporta per un figlio … )

Ma: vedere mio figlio Giulio a 5 anni prendere in mano un pallone e correre dall’altra parte del campo.

Mi: aver conosciuto delle mamme dei piccoli atleti che poi sono diventate delle grandi amiche.

N: Vedere mio figlio, e tutti i suoi compagni, rotolarsi felici nel fango. Soprattutto considerando che, prima di questa esperienza, mio figlio non considerava possibile neanche uscire sotto la pioggia senza l’armatura.

S: La mia prima trasferta con pernotto in under 6.

Le lacrime dei bambini che si trasformano in sorriso. Il volto dei genitori che percepiscono in te una persona fidata, sicura e onesta.

 

… il più brutto?

B: sinceramente non ho ricordi brutti

F: Sentire critiche e polemiche inutili, non costruttive

Ma: nessuno…

Mi: Non ho ricordi brutti , a parte lo scherzo del 1 Aprile dove si diceva che la struttura venisse data in gestione al comune per creare dei parcheggi.

N: vedere e sentire un genitore di un altro club, inveire contro l’arbitro che ha abbandonato il campo, la situazione sembrava ingestibile. E’stato uno dei momenti più duri da accompagnatore. Spero vivamente di non trovarmi mai più in una situazione del genere.

S: Avremo tempo

 

In una parola sintetizza un’emozione che hai vissuto da noi

B: costantemente vivo l’emozione  il sentirsi parte di una grande famiglia ( ndr … tipica sintesi femminile.. ☺ )

F: Arricchimento…che però non è un’emozione (ndr … però sei stata sintetica ☺)

Ma: solidarietà

Mi: Gioia

N: non si tratta propriamente di un emozione, ma direi APPARTENENZA.

S: Famiglia. Sentirsi sempre come a casa.

 

Quest’anno hai deciso di dedicare parte del tuo tempo non solo a tuo figlio ma a tutta la categoria facendo l’accompagnatore.

 

Perché?

B: Una richiesta di Luca, che per un anno aveva deciso di non giocare più a rugby.  Ho deciso di accontentarlo per fargli sentire tutto il mio appoggio.

F: Questo è il terzo (o quarto??) anno che lo faccio e spero di dare un piccolo contributo per la crescita del club ma soprattutto dei bambini

Ma: Mi piace, mi fa star bene e sopratutto adoro i ragazzi della categoria

Mi: Ho deciso di dedicare il mio tempo a tutta la categoria perché amo stare insieme ai ragazzi . Mi piace condividere alcune esperienze insieme a loro tra cui il gioco le risate alcuni pianti tanti abbracci e baci.

N: proprio per quel senso di appartenenza che mi fa sentire l’URC come se fosse casa mia. Questo mi ha spinto a cercare di vivere ogni possibilità mi sia stata offerta, da quella di dare il mio supporto con i bambini, a quella di voler vivere in prima persona le emozioni che vivono i nostri figli, con il touch. Credo si tratti di una grossa opportunità, per un genitore.

S: Credo al progetto educativo e sportivo della società e voglio esserne ambasciatore e testimone

 

Cosa ti ha dato quest’esperienza?

B: La possibilità, di vivere dall’interno un mondo che vivevo semplicemente da spettatrice.

F: L’opportunità di vedere i bimbi condividere e vivere momenti, emozioni e ricordi

Ma: Tanto. Sopratutto vedere degli gnomi che si tramutano in ometti uniti da una palla ovale

Mi: Quest’esperienza mi sta facendo crescere su ogni punto di vista e mi rende felice perché passo del tempo insieme a dei ragazzi meravigliosi.

N:Una marea di amici e la possibilità di vivere, insieme ai miei figli, ai loro amici ed ai miei, esperienze indimenticabili

S: Mi sta aiutando a migliorare le mie competenze: essere sempre positiva, creare relazioni, condividere esperienze, creare armonia verso i giocatori e verso le loro famiglie.

 

E cosa ti ha tolto?

B: per il momento non mi ha tolto nulla e non credo mi toglierà qualcosa

F: Insicurezze

Ma L’anima. Non ne poso fare a meno

Mi:Non mi toglie nulla

N: il divano e la televisione

S: Niente direi. Sarebbe troppo banale dire “del tempo libero”.

 

Come ti trovi, in quanto donna, in un ambiente storicamente maschile

B: ” na favola”…A parte la battuta, per niente a disagio

F: Ci sono cresciuta, probabilmente non mi troverei altrettanto bene in un ambiente diverso

Ma: benissimo. Preferisco di gran lunga gli uomini alle donne.

Mi:Mi trovo molto bene, perché è nell’ambito sportivo.

N: Avendo avuto la possibilità e la voglia di vivere anche l’esperienza del gioco in prima persona, posso dire che, tranne casi isolati, non ho sentito il peso di questa cosa. Posso dire con certezza che, se avessi avuto una figlia femmina, l’avrei sicuramente portata a giocare a rugby.

S: quotidianamente nel mio lavoro affronto il problema perciò mi sento di rispondere “completamente a mio agio”.

 

 

Qual’è il senso profondo dell’essere accompagnatore?

B: Penso che sia quello di essere una spalla per i nostri allenatori, che mettono il cuore e accompagnano i nostri figli nelle loro diverse fasi della crescita , che li aiutano a superare paure ed a vivere serenamente esperienze importanti come le loro prime trasferte …..

Da quando sono all’urc, ho incontrato allenatori e genitori accompagnatori veramente unici e speciali,  ai quali devo un GRAZIE, perché hanno aiutato i miei figli a crescere e ad amare sempre di più questo Sport

F: tentare di trasmettere i valori e principi che hanno reso come sono, le persone con cui sono cresciuta e con cui divido la vita.

Ma: Essere responsabile umanamente di 35 ragazzini ed educare i loro genitori che questo è lo sport più bello del mondo

Mi:Essere accompagnatore per me è stare insieme ai ragazzi e aiutarli nei momenti belli e meno belli quindi cercare di stare vicini a loro durante i momenti

di ansia, di felicità, di tensione di gioia e in alcuni casi di nostalgia.

N: usando un termine prettamente rugbystico … SOSTEGNO. Al club, che come ho detto è diventata casa, e ai nostri figli che stanno facendo un percorso che li farà diventare, soprattutto, uomini e donne migliori.

S: L’agire responsabilmente all’interno di un progetto condiviso.

 

 

Siamo sicuri che tu sia stata sincera, e dunque rispondi a quest’ultima domanda.

In una parola descrivi … Giulio Procacci …

 

B: Rassicurante

F: … mezza porzione di spaghetti al pomodoro … preciso!

Ma: Il nonno della capitolina. Ligio e attento alle organizzazioni ( ndr …. Capito Giulio?  … nonno!!)

Mi: Difficile descrivere Giulio Procacci con una sola parola cercherò di essere sintetica….UNICO!

N: Grosso

S: Babbo Natale: sempre presente nella fantasia di tutti e con tanti regali per i bambini ?

 

Grazie del tempo che ci avete dedicato oggi e per tutta la stagione, buone vacanze e speriamo di rivederci a settembre…

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