Intervista a Mirko Polioni: 200 in maglia Capitolina!

1 Aprile 2019

Mirko Polioni 200Mirko Polioni, tallonatore classe 1979, è stato il primo capitolino a raggiungere 200 presenze con la maglia della Prima Squadra. Alessandro Martire ha intervistato il nostro “Zio”!

Nell’ultima di campionato, giocata contro il Pesaro (24-21, ndr), sei diventato il primo giocatore ad aver toccato le 200 presenze in campionato con la maglia della Capitolina: Cosa hai provato?

Naturalmente è stata una grande emozione, sono profondamente orgoglioso di aver raggiunto questo traguardo con il “mio” Club.

Se all’esordio con l’URC nel 2000 mi avessero detto che avrei giocato 200 partite con questa maglia non ci avrei mai creduto, tuttavia ad oggi posso dirti che con questi colori addosso ne giocherei altre 200.

Ripercorriamo la tua carriera: tu non sei cresciuto alla Capitolina, e non hai giocato sempre qui nella tua carriera Seniores, ma con la maglia bluamaranto hai trovato forse una “casa”. Cosa ci puoi dire di questa lunga esperienza con il Club di Via Flaminia 867?

Puoi tranquillamente togliere il “forse” perché io sento veramente che questa è casa mia.

Nell’estate del 2009 ero in viaggio di nozze in Messico e Massimiliano Corvi mi inviò un SMS chiedendomi se mi avrebbe fatto piacere tornare a giocare con la Capitolina dopo 9 anni in cui avevo giocato con altre squadre… Non ci pensai neanche un minuto e accettai con grande entusiasmo.

Mi ricordo che al primo allenamento trovai te, Filippo De Michelis, Alberto Budini, Cesare Marrucci, Valerio Iachizzi, Peppe Scalzo, Giulio Autieri, Giorgio Scoccini e tanti altri che, nonostante venissi da fuori il GRA, mi avete accolto come se fossi un vostro vecchio compagno di scuola o vicino di casa (nonostante voi di Roma Nord siate leggermente campanilisti…..). Quello che mi ha colpito dell’URC sin dalla prima amichevole è stato il totale attaccamento alla maglia da parte dei ragazzi in quanto si trattava per la maggior parte di giocatori venuti su dal settore giovanile e quindi legati da un forte senso di appartenenza nonché da una profonda amicizia.

Io ho iniziato a giocare a rugby a 18 anni e quindi non ho avuto lo stesso percorso dei miei compagni urchini che vengono dai settori giovanili tuttavia come loro sono fortemente legato alla maglia bluamaranto  e a tutto quello che rappresenta: dal minirugby agli old.

Quali sono i ricordi più belli che ti legano alla maglia?

Sicuramente il 2 giugno 2013, in cui abbiamo vinto il campionato italiano di Serie A e siamo saliti in Eccellenza, è stato il giorno più bello della mia vita dal punto di vista sportivo e lo porterò per sempre con me anche perché ci tengo a ricordare che la nostra è stata l’unica squadra ad aver raggiunto la massima serie italiana senza l’utilizzo di giocatori pagati.

Un altro ricordo emozionante che mi viene in mente è quando nel 2012 eravamo in Serie A2 e , nella gara di andata dei playoffs per la promozione in Eccellenza, abbiamo battuto in casa le Fiamme Oro che avevano dominato il campionato di Serie A1.

I tuoi compagni di Squadra ti chiamano “Zio”. È dovuto solo all’età?

Questo “nickname” è nato in maniera goliardica con Giulio Autieri e poi è rimasto nel tempo.

Sicuramente è dovuto ad una evidente questione anagrafica ma credo che i ragazzi lo utilizzino anche in tono affettuoso nei confronti di un loro compagno “leggermente” più attempato a cui possono sempre chiedere un consiglio o un aiuto.

Hai da poco compiuto quarant’anni, cosa ti riserva il futuro rugbistico?

Questo sarà sicuramente il mio ultimo anno da giocatore e al termine della stagione valuterò insieme allo staff se e in che misura potrò mettere a disposizione della squadra la mia esperienza.

Al momento però sono concentrato solo su questa parte finale del campionato in quanto ci aspettano quattro partite decisive in chiave playoffs.

1.526 visite

Utenti in linea

42 utenti In linea